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Pdl e Lega al presidente della Camera: "Dimettiti"

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Tutti contro Fini, che non molla: "Noi abbiamo perso, ma il premier non ha vinto". Solo Bersani e Di Pietro lo difendono

Giulio Bucchi
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E' Gianfranco Fini il grande sconfitto del 14 dicembre. Il leader Fli sperava di disarcionare il premier Berlusconi ma non ci è riuscito, e ora a rischiare è la sua poltrona di presidente della Camera. Da Pdl e Lega, infatti, arriva l'invito a "dimettersi". E solo Pd e Idv lo difendono... Subito dopo il voto di fiducia a Montecitorio, l'ex numero uno di An ha dovuto ammettere: "La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta, resa ancor più dolorosa dalla disinteressata folgorazione sulla Via di Damasco di tre esponenti di Futuro e Libertà. Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane". Quindi, Fini ha riunito i suoi uomini nello studio, tra cui Briguglio, Granata, Napoli, Bellotti, Barbareschi, Germontani e Rosso. DIMISSIONI - Nel frattempo, però, i vertici del Pdl chiedono la sua testa. Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl, esulta: la votazione "doveva segnare la fine della lunga stagione berlusconiana, invece ha chiuso il coperchio sulla stagione mai iniziata di Gianfranco Fini". Il collega al Senato Fabrizio Cicchitto aggiunge: "Fini deve riflettere su quello che pacatamente gli abbiamo detto in aula, deve dimettersi". Per Luigi Vitali, del direttivo parlamentare del Pdl, "Fini dovrà compiere un gesto di responsabilità avendo fallito e non rappresentando pi quella maggioranza che lo ha eletto: dovrà rassegnare le dimissioni". Il ministro degli Esteri Franco Frattini è cauto: "Dimissioni? Ho rispetto per le istituzioni. E' una valutazione su cui il presidente Fini deve riflettere". Daniela Santanchè, ex compagna di partito di Gianfranco, incalza: "Auguro una bella giornata anche per Gianfranco Fini. Si dimetta per ritrovare la dignità e l'onore anche nella sconfitta, e i valori di destra che lui aveva perso per strada". E di dimissioni parla anche Francesco Pionati, segretario di Alleanza di Centro. Per Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, il verdetto di Camera e Senato è senza appelli: "Il Parlamento ha sfiduciato Fini e i suoi uomini. Il presidente della Camera ne tragga le conseguenze". Fini e i suoi uomini tireranno le somme già giovedì, quando in Toscana parteciperanno ad una cena-evento in programma al Saschall di Firenze. Insieme al fondatore di Fli, ci saranno Italo Bocchino, Adolfo Urso e Roberto Menia. Presenti 1.200 tra amministratori, iscritti ai circoli di Generazione Italia e simpatizzanti di tutta la Toscana. DIFESA DA SINISTRA - Per ora, Fini si accontenti di avere intorno a sé soltanto il centrosinistra. Pier Luigi Bersani lo difende: "Chiedendo le dimissioni di Fini, il Pdl dimostra il suo profilo istituzionale. La carica del presidente della Camera non è a disposizione". E Antonio Di Pietro, a nome dell'Italia dei Valoris, si scalda: "Chiedere le dimissioni di Fini è un'offesa alle istituzioni".

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