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Usa, Camera approva la legge sui soldati gay. Vittoria di Obama

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Il Congresso a stelle e strisce ha abrogato il principio "non dire, non chiedere" in vigore dal 1993

Andrea Tempestini
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La Camera dei rappresentanti americana ha approvato il testo che abroga il principio del "don't ask, don't tell", (non dire, non chiedere) in vigore dal 1993 e che stabilisce che i soldati gay non possano ammettere apertamente la propria identità sessuale, pena l'esclusione dall'esercito. Un piccolo successo per Barack Obama, che aveva cavalcato il provvedimento in campagna elettorale e che torna così a respirare dopo le mazzate degli ultimi tempi (elezioni di mid term, riforma del fisco, la non chiusura di Guantanamo tra le tante). Il cambiamento di rotta del Congresso a stelle e strisce era fortemente caldeggiato da tutta la Casa Bianca: soltanto cinque giorni prima dell'approvazione di mercoledì, un testo che andava nel medesimo senso era stato bloccato dall'opposizone repubblicana. Dopo il voto alla Camera, sul "don't ask, don't tell" dovrà tornare ad esprimersi il Senato. Il tema divide fortemente l'opinone pubblica: da un lato la destra che vede l'arruolamento di un soldato apertamente gay ancora un tabù da evitare con ogni mezzo. Dall'altro Barack Obama, ma anche i vertici militari, convinti che le Forze Armate sono ampiamente preparate a questo tipo di novità, in modo da eliminare una procedura che tantissimi americani definiscono ormai ipocrita e fortemente discriminatoria. Stando ai sondaggi, però, la maggioranza della gente starebbe col presidente: "E' l'unica legge in vigore in America", ha dichiarato il democrat Jared Polis, "che chiede a cittadini di essere disonesti e che prevede il licenziamento per chi invece dice la verità".

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