Il Messico piange per la madre coraggio
Marisela Escobedo uccisa dopo tre giorni di proteste: cercava giustizia per l'assassinio della figlia
Il Messico si commuove per la storia di Marisela Escobedo, una madre coraggio uccisa per aver chiesto giustizia per l'uccisione di sua figlia. La donna, attivista per i diritti umani, aveva spesso conquistato le prime pagine dei quotidiani locali con la sua protesta per ottenere una giusta pena contro chi aveva freddato sua figlia Rubi Marisol Frayre. La ragazza, nell'agosto 2008, era stata assassinata nello stato messicano di Zacatecas: il suo corpo fu trovato mutilato e bruciato. La polizia fece scattare immediatamente le indagini, purtroppo vane. Proprio in questo momento entrò in azione la signora Marisela, che decise di muoversi in autonomia: rintracciò il presunto assassino, Rafael Barraza Bocanegra, e lo aveva fatto arrestare. Il giovane aveva anche confessato, ma i giudici - tre giorni fa - avevano deciso di scarcerarlo. Disperata, mamma Marisela aveva iniziato una protesta pacifica ma allo stesso tempo rumorosissima, sostando davanti all'ufficio del governatore di Chihuahua. Proprio qui, nella serata di giovedì, tre uomini armati hanno trascinato la donna in nua macchina e le hanno sparato. Il governatore dello Stato messicano, Cesar Duarte, ha chiesto la sospensione dei tre giudici che assolsero, per mancanza di prove, l'assassino della ragazza. Intanto si è appreso che le telecamere di sorveglianza del palazzo del governatore hanno ripreso i tre uomini e si sta cercando di risalire alla loro identità. Gli inquirenti hanno anche annunciato che ci sono le immagini del sequestro di Marisela: un uomo si sarebbe avvicinato alla donna e, dopo un colloquio durato alcuni minuti, l'avrebbe trascinata a forza in un'auto. Intanto il Paese continua a guardare, sgomento, queste immagini che vengono mandate ininterrottamente su ogni rete televisiva. La popolazione ora chiede giustizia sia per Rubi Marisela sia per sua madre, un'eroina per molti messicani.