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Assange: "Da Usa maccartismo finanziario"

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Bank of America blocca transazioni per Wikileaks. Sul "Guardian" i dossier dei due stupri per cui è indagato

domenico d'alessandro
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Anche fuori dal carcere Julian Assange continua ad attaccare gli Stati Uniti. Questa volta non per mezzo dei suoi dossier ma tramite alcune dichiarazioni. Il fondatore di Wikileaks ha denunciato un "nuovo tipo di maccartismo finanziario" dopo che la Bank of America ha bloccato, sabato mattina, le transazioni verso il sito di spionaggio Ciò, secondo il giornalista australiano, non solo mette a rischio la "sopravvivenza" del sito, ma "priva me personalmente dei fondi di cui i miei avvocati hanno bisogno per proteggermi dall'estradizione negli Stati Uniti o in Svezia". I DOSSIER DEGLI STUPRI - Il Guardian, intanto, ha pubblicato i dossier con le confessioni delle due donne che accusano di stupro Assange e che, di fatto, hanno fatto partire le indagini. Dai documenti emerge che la polizia ricostruisce giorno per giorno, dall'11 al 21 agosto 2010, i contesti in cui sarebbero avvenute le violenze contro le due donne, definite Miss A e Miss W. Il reato contro Miss A si sarebbe verificato il 13 agosto, dopo che la donna aveva autorizzato Assange a recarsi nella sua abitazione anche se in sua assenza. I due stavano bevendo del tè quando avrebbe cominciato un approccio più "intimo". La donna gli avrebbe chiesto di fermarsi, ma "quando ho capito che era troppo tardi gli ho consentito di farlo". Assange, dunque, in un primo momento si sarebbe opposto all'uso del profilattico ma poi, alla richiesta della donna, si sarebbe convinto. Il condom, però, si sarebbe rotto prima del completamento del rapporto. MISS W - Il 14 agosto, invece, Assange avrebbe conosciuto la seconda donna, Miss W, amica della prima. Si danno appuntamento per il 16 e, dopo un'uscita, finiscono a letto nella casa di Stoccolma della donna. Si addormentano senza consumare alcun rapporto ma, secondo Miss W, lui si sarebbe svegliato e avrebbe tentato un approccio sessuale, mentre lei ancora dormiva. "Spero che tu non abbia l'Hiv", gli avrebbe detto dato che non usava alcuna protezione. "Certo che no", avrebbe risposto l'australiano. Lei però non si sentiva sicura e gli ha chiesto di effettuare delle analisi, ma "si è rifiutato". Secondo Miss A, Assange sarebbe stato insistente anche nei giorni successivi: le avrebbe chiesto nuovamente delle prestazioni sessuali, ma lei si sarebbe sempre rifiutata. La donna, stufa degli atteggiamenti insistenti, avrebbe raccontato tutto ad "Harold", nome con cui gli inquirenti identificano il coordinatore del gruppo svedese di Wikileaks. Poi ne parla con Miss W, e scoprono di avere vissuto un'esperienza simile. A questo punto, sarebbe nata l'idea di sporgere denuncia. Secondo l'avvocato di Assange, Mark Stephens, "le accuse non sono credibili e sono state rigettate da un pubblico ministero di Stoccolma, che non ha ritenuto di dover approfondire ulteriormente".

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