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Il Senato dice sì: la riforma Gelmini adesso è legge

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A Palazzo Madama 161 voti a favore, si astengono Api e Udc. Il ministro: "In vigore entro 6 mesi"

Giulio Bucchi
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La riforma dell'Università è legge. Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl del ministro Maria Stella Gelmini: 161 i voti a favore (Pdl, Lega e Fli), 98 i voti contrari (Pd e Idv), 6 gli astenuti (Api, Udc, Autonomie). Soddisfatto il ministro: "La riforma - anticipa la Gelmini - verrà attuata fin dal prossimo anno accademico, entro sei mesi". "Non un miracolo - continua - ma certamente c'è stato un grande impegno e un grande lavoro da parte del governo e della maggioranza, con un grande gioco di squadra che ha permesso finalmente di approvare la riforma dell'Università". GARANZIE - Sulla copertura finanziaria nessun dubbio: "Ho i soldi, è stato stanziato un miliardo di euro nella legge di stabilità che è sufficiente per garantire le spese di funzionamento e il riconoscimento degli scatti meritocratici ai ricercatori e ai professori. E ci sono 125 milioni di euro per le borse di studio". "Dal prossimo anno accademico - spiega la Gelmini - si potrà rendere possibile un reclutamento dei docenti più trasparente: non più concorsi truccati ma abilitazione nazionale con chiamata diretta e con fondi alle università che scelgono i professori migliori. Un altro passo fondamentale sarà rappresentato dall'entrata in vigore di una Agenzia nazionale che valuterà la qualità della didattica e della ricerca: un organismo indipendente". DIALOGO - "Subito dopo Natale incontrerò gli studenti del Cnsu e discuteremo insieme di come attuare il provvedimento", ha annunciato il ministro -. L'approvazione della legge - ha osservato - è un punto di arrivo ma anche un punto di partenza per avviare un monitoraggio»

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