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Pomigliano, Fiom isolata. Bonanni: "No a Babele"

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Oggi incontro per stabilimento Fiat campano. Il ministro Sacconi ottimista "Cgil ci sarà". E la Cisl attacca

Giulio Bucchi
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"Dopo Mirafiori, di nuovo Pomigliano. Oggi Fiat e sindacati si riuniranno per mettere a punto il contratto di lavoro per l'assunzione dei lavoratori dell'impianto campano (circa 4.600 al momento), ma sulla nascita della newco costituita dalla Fiat a giugno pesa ancora il no secco della Fiom. Le carte in tavola sono le stesse. Marchionne ha trovato l'accordo con Uil e Cisl sul modello Mirafiori, il ministro dell Welfare Sacconi è ottimista, il segretario della Cgil Susanna Camusso è cauta ma converge con l'ala dura del suo sindacato gridando al metodo "antidemocratici, illiberale ed autoritario" del numero uno del Lingotto. E Cremaschi (Fiom) invoca ancora lo "sciopero generale". ACCUSE - La Camusso accusa la Fiat di "escludere" un sindacato, considerato il no all'intesa espresso dalla Fiom. Per Maurizio Sacconi, invece, l'intesa raggiunta a Mirafiori deve "fare scuola" come modello di contrattazione aziendale per "consentire alle parti di condividere crescita dell'azienda e crescita delle retribuzioni". Il ministro, in un'intervista a Repubblica, si dice però "fiducioso: la Cgil alla fine sarà della partita perché il sindacato italiano nella sua grandissima maggioranza è disponibile, come ha già dimostrato in molti casi, ad accrescere la produttività del lavoro".  L'accordo raggiunto per Mirafiori, secondo Sacconi, "dimostra che i salari anche in Italia possono crescere" mentre "il diritto di sciopero resta intatto". STRATEGIE - Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, invece, chiede nuove regole di rappresentanza sindacale, per fare sì che  "il pluralismo non si trasformi in una Babele". Intervistato dalla Stampa, Bonanni ha ricordato come il pluralismo va bene "se si fonda sulla regola che, una volta discusso, accertata una opinione di maggioranza, anche chi dissente a quel punto la sostiene e la riconosce". Diretto, quindi, l'affondo alla Fiom, che "non rispetta il consenso della maggioranza. A Pomigliano hanno vinto i sì? Proteste e scioperi. Questa è Babele". "Nell'ultimo semestre - ha continuato Bonanni - la Fiom ha avviato un braccio di ferro" che "ha ottenuto il bel risultato di far esasperare Marchionne". Quello che più conta, però, "è l'investimento importante" messo sul piatto dal Lingotto dopo che "da anni nessuno investiva più un euro in Italia".

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