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La Russa contro Lula: "Possibile il boicottaggio"

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Il ministro della Difesa furente per il probabile no all'estradzione: "Porrò questione al governo. Nel paese di Lula ci sono assassini a piede libero"

Andrea Tempestini
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Ignazio La Russa non ci sta: “Nessuno pensi che il no all'estradizione di Cesare Battisti sia senza conseguenze. Io lo riterrei una grande ferita nei rapporti bilaterali”. Così il ministro della Difesa in un'intervista al Corriere della Sera. "PORRO' QUESTIONE AL GOVERNO" - "L'azione diplomatica", ha proseguito La Russa, "non compete a me. Però porrò una questione al governo. E almeno altri quattro ministri hanno la stessa intenzione: a partire da Giorgia Meloni, ministro della Gioventù e presidente della Giovane Italia. Per quanto mi riguarda poi io sono pronto a prendere altre iniziative”. "ANCHE IL BOICOTTAGGIO" - “Smetterò di fare il pompiere come ho fatto finora con quei parlamentari - molti mi stanno chiamando in queste ore anche non del Pdl - che intendono scendere in piazza rispondendo all'appello di Alberto Torreggiani a cui Battisti ha ucciso il padre”, ha sottolineato La Russa. Quindi ha dichiarato di poter anche “appoggiare iniziative che arrivano al boicottaggio: sconsiglierei a chiunque di andare in un Paese dove gli assassini sono lasciati in libertà", ha continuato. "E molti non comprerebbero più i loro prodotti. Per altro la questione Battisti sta coinvolgendo anche ambienti dell'opposizione che, fosse solo per criticare il governo Berlusconi, sono pronti a mobilitarsi”.    ASSASSINI A PIEDE LIBERO - “Come minimo", ha concluso parlando di questioni che possono competere al suo Dicastero, "richiamerei i tre ufficiali che sono impegnati nel progetto di cooperazione relativo all'Amx, il bombardiere senza bombe. E chiederò loro se se la sentono di restare in un Paese dove in autobus potresti ritrovarti di fronte a un assassino”.

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