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Catania, esplode fabbrica di botti. Almeno due morti. Difficili i soccorsi

La deflagrazione a Santa Venerina. Sul posto vigili del fuoco. Un testimone: "Frastuono terrificante"

Andrea Tempestini
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Due persone sono morte e un'altra è rimasta ferita nell'esplosione avvenuta in una fabbrica di fuochi d'artificio di Santa Venerina, nei pressi di Catania. La deflagrazione, seguita da un incendio,  è avvenuta poco dopo le 9.30 di lunedì 10 gennaio. Sul posto sono intervenute  numerose squadre dei vigili del fuoco, oltre a polizia e carabinieri. MORTI DUE OPERAI - L'incidente è avvenuto in uno dei capannoni della "Pirotecnica Etnea" di Giovanna Consoli, in contrada Cosentini, alla periferia di Santa Venerina. I due morti sono entrambi operai della fabbrica. Uno di loro era un lavoratore romeno, l'altro era di Mascali. Il ferito, Gaetano Spina, figlio del titolare, è stato trasportato dall'elisoccorso neall'ospedale di Acireale. Le sue condizioni sono gravi. Secondo quanto si è appreso, la deflagrazione è avvenuta mentre le vittime stavano preparando una miscela esplosiva. DIFFICOLTA' NEI SOCCORSI - "Il casotto dove è avvenuto lo scoppio non è ancora in sicurezza, stiamo aspettando l'ok dei vigili del fuoco per entrare dentro e quantificare i danni e i morti". Lo ha dichiarato Carlo Sciuto, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri che sta coordinando le operazioni dopo l'esplosione nella fabbrica. "Al momento - ha aggiunto - è ancora prematuro spiegare cosa sia successo perché dentro la situazione è a rischio di nuove esplosioni". Sul posto i vigili del fuoco stanno lavorando con molta prudenza: utilizzano poca acqua per evitare che la polvere di alluminio presente all'interno possa innescare nuove deflagrazioni.   LA TESTIMONIANZA - Tra i primi soccorritori, il proprietario di un appezzamento di terreno che si trova al fianco della fabbrica dove è avvenuta l'esplosione: "Mi trovavio a cento metri dalla fabbrica nelle mie campagne - racconta - quando ho sentito un botto terrificante. A quel punto sono corso dentro, mi sono avvicinato all'edificio dove è avvenuto lo scoppio ma non ho avuto il coraggio di entrare dentro. C'era una scena terrificante, mi sono subito allontanato temendo che ci sarebbero stati ulteriori esoplosioni".

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