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Brunetta, un peso sullo stomaco: "Cesare Battisti"

Poi a Napolitano: "Mancata estradizione, deboli noi? No, ruolo di sinistra sindacale e giornalistica"

Andrea Tempestini
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Il ministro Renato Brunetta ha "qualcosa sullo stomaco". Il peso, che grava anche sulla pancia di molti italiani, è quello "della vicenda di Cesare Battisti". Lo ha spiegato il titolare del dicastero per la Pubblica Amministrazione, aggiungendo che "non è vero che non siamo riusciti a spiegare all'estero cosa siano stati gli anni di piombo: è invece accaduto che una certa parte del gioranlismo, della cultura, della politica italiana è stata ambigua con il terrorismo". Dal ministro è arrivata insomma una risposta alle velate accuse mosse negli ultimi giorni dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "LA SINISTRA DA ALBUM DI FAMIGLIA" - Brunetta rende poi esplicito il suo riferimento: "Parlo di quella sinistra dell'album di famiglia che all'inizio trattò i terroristi come compagni che sbagliano, a quel giornalismo e a quella intellettualità radicalchic che hanno sempre prodotto un sottofondo giustificazionista, antistatale, antidemocratico, antirepubblicano. Tutto questo clima noi l'abbiamo esportato all'estero, innanzitutto in Francia, dove vi è altrettanta sinistra al caviale (come la chiamano loro) e persino in Brasile, dove sono venuti fuori il prodotto Lula e il prodotto della non estradizione". "RESPONSABILITA' PRECISE" - "Se vogliamo fare la nostra storia", insiste il ministro, "facciamola fino in fondo, anche rispetto alle contraddizioni più recenti, come gli anni di piombo. Ci sono quelli che hanno subìto il terrorismo e lo hanno sofferto con i morti, e ci sono quelli che ci hanno giocato". In questo, conclude il ministro, "esistono delle responsabilità precise della sinistra politica, della sinistra sindacale, della sinistra giornalistica. Non è vero che non abbiamo spiegato bene il fenomeno terroristico, è vero invece che c'è stata una parte di questo Paese che l'ha spiegato fin troppo bene in una chiave anti italiana". MOZIONE IN AULA - Intanto è stato stabilito il giorno in cui l'Aula della Camera esaminerà la mozione presentata dal leader Udc, Pier Ferdinando Casini, sulle iniziative volte a risolvere il caso diplomatico aperto dopo la mancata estradizione del terrorista Cesare Battisti. La data scritta sul calendario dei lavori parlamentari è quella del 18 gennaio. Lon ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

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