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Ruby, Napolitano: "Fare chiarezza prima possibile"

Nota del capo dello Stato, invito alla calma e parole equilibrate: "Procedere a una compiuta verfica dei fatti". Il fastidio per la diffusione degli atti

Andrea Tempestini
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Ora anche il Quirinale rompe il silenzio sul caso Ruby. Le perplessità del Colle vengono affidate a un comunicato stampa, in cui Giorgio Napolitano non lesina termini quali "turbamento" e "gravi ipotesi di reato". Il Capo dello Stato chiede che sulla vicenda venga fatta chiarezza in tempi brevi. "FARE CHIAREZZA IN TEMPI BREVI" - Il Presidente della Repubblica si dice "ben consapevole del turbamento dell'opinione pubblica dinanzi alla contestazione di gravi ipotesi di reato, e dinanzi alla divulgazione di numerosi elementi riferiti ai relativi atti d'indagine" fa sapere il Quirinale, palesando il fastidio per la rapidissima e capillare diffusione degli atti di indagine. Il messaggio poi continua: "Senza interferire nelle valutazioni e nelle scelte politiche, si auspica che nelle previste sedi giudiziarie si proceda al più presto ad una compiuta verifica delle risultanze investigative". Napolitano invita tutti alla calma con parole equilibrate e semplici da comprendere, alle quali in calce aggiunge la smentita al fatto che "il Capo dello Stato abbia letto o comunque ricevuto, non competendogli in alcun modo, le carte" dell'inchiesta. Dal Quirinale, inoltre, è arrivita la smentita a quanto riferito da un quotidiano, il Corriere della Sera, secondo il quale in questi giorni ci sarebbe stato un colloquio telefonico tra Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica AVVENIRE: "SOBRIETA'" - L'invito a fare presto chiarezza sulla vicenda è arrivato anche da Avvenire, il giornale dei vescovi italiani. Il quotidiano è intervenuto sul caso Ruby chiedendo "sobrietà" per tutti coloro che operano nella sfera pubblica e invitando le parti a fare subito luce su quanto accaduto. Il direttore del quotidiano, Marco Tarquinio, in un editoriale in prima pagina riprende le parole del cardinale Bagnasco: "In qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo". In merito all'inchiesta, invece, il giornale dei vescovi chiede che si concluda presto. "A noi italiani, a tutti noi, comunque la pensiamo e comunquwe votiamo, è dovuto almeno questo: un'uscita rapida da questo irrespirabile polverone". LE REAZIONI DELLA POLITICA - Dal fronte politico, il Pdl continua a stringersi attorno al suo leader, Silvio Berlusconi, al centro del fuoco incrociato di media e magistratura. La compatta alzata di scudi arriva con gli interventi del portavoce del partito, Daniele Capezzone, della Santanché e dei ministri Frattini e La Russa, che parlano di "un'inchiesta montata ad arte, di effetti momentanei e di mancanza di prove concrete". Da par suo, la Lega chiede con il capogruppo Marco Reguzzoni che si prosegua con l'azione riformista e di governo. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sottolinea e precisa: "Rappresentare questo governo è un onore". Il leader del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, e con lui l'Idv di Antonio Di Pietro, continuano a chiedere le immediate dimissioni del premier.

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