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Israele pronto alla tregua

Hamas: "A noi non basta"

Silvia Tironi
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Sono almeno sei le vittime di un attacco israeliano a una scuola gestita dall'Onu nel nord della Striscia di Gaza. Tra le vittime ci sono una donna e un bambino. Nella scuola si trovavano civili che fuggivano dagli scontri e lì avevano trovato rifugio. Nell'attacco contro l'edificio di Beit Lahiya sono rimaste ferite altre 11 persone e in alcune aule èdivampato un incendio. Attorno alla scuola erano in corso combattimentitra i tank israeliani e i miliziani di Hamas. Si tratta della quarta volta che gli israeliani colpiscono una scuola gestita dall'Unrwa (l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi) dall'inizio dell'offensiva 'Piombo Fuso'. Per quanto concerne l'attacco di venerdì al palazzo dei media, l'esercito israeliano ha spiegato in nottata che è stato un proiettile di artiglieria caricato con sostanze chimiche per creare una cortina fumogena a provocare l'esplosione che ha costretto alcuni giornalisti della Reuters e di altri media arabi e occidentali a lasciare l'edificio. Nell'attacco sono rimasti feriti un giornalista e un tecnico della tv di Abu Dhabi intenti a riprendere gli scontri fra le forze israeliane e miliziani di Hamas. Un ufficiale, parlando in forma anonima, ha detto che il proiettile ha colpito il palazzo dei media dopo aver mancato il suo obiettivo, un edificio vicino dove erano in corso combattimenti fra militari israeliani e le guardie del corpo del leader di Hamas Mahmud al-Zahar. E non si placa nemmeno il lancio di razzi contro Israele: almeno quattro razzi, due dei quali di tipo Grad, sono caduti in diverse località nel Neghev e nei pressi di Beer Sheva senza causare vittime, ma solo danni a uno stabile. Intanto si continua a parlare di "tregua": l'Assemblea generale dell'Onu ha adottato infatti a larga maggioranza una risoluzione che "esige senza condizioni il rispetto della risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un immediato e duraturo cessate il fuoco e il ritiro totale delle forze israeliane da Gaza per permettere la distribuzione di aiuti umanitari". "Ma il confronto sul campo di battaglia continuerà anche se Israele annuncerà un cessate il fuoco unilaterale a Gaza", ha detto  il rappresentante di Hamas a Beirut, Osama Hamdan, secondo il quale la tregua sarà possibile solo ed esclusivamente quando Israele annuncerà "la fine dell'aggressione, il ritiro, l'apertura dei valichi e la revoca del blocco". In caso contrario si avrà "la continuazione del confronto", ha detto Hamdan; "Non siamo stati sconfitti, la battaglia non è finita e non finirà con la fine dell'aggressione, ma bensì con la fine dell'occupazione", ha concluso. L'esponente di Hamas ha inoltre rivolto ai governi europei l'invito a rompere le relazioni con Tel Aviv "per i crimini che ha commesso nella Striscia di Gaza".

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