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Allegri: "In sei per lo scudetto". E' un torneo aperto, ma al ribasso

Serie A, Milan in testa nonostante gli infortuni (l'ultimo è Nesta). Dietro sogna il Napoli, ma quanti intoppi

Giulio Bucchi
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Nel campionato al ribasso sognano tutte, dalle big tentennanti alle outsider. La seconda giornata di ritorno di Serie A ha confermato quello che si era intuito già da inizio anno: manca il rullo compressore e anche la squadra più in forma rischia ogni domenica il passo falso. Ieri è capitato all'Inter di Leonardo, che dopo quattro vittorie di fila è caduta a Udine. I nerazzurri hanno sì una partita da recuperare (a Firenze), ma pure 9 punti dalla vetta, perché il Milan ha ripreso a macinare. Dopo due pari consecutivi con Udinese e Lecce, i rossoneri hanno superato 2-0 il Cesena non senza affanni. Solito, implacabile Ibra a parte, infatti, la squadra di Allegri paga imprecisioni in attacco e guai fisici a catena. Fuori Pirlo, Gattuso (nel riscaldamento), Boateng e ora pure Nesta (guaio alla spalla, tre settimane fuori). Non una buona notizia per il mister rosonero, che ieri sera si è dovuto inventare un Thiago Silva centrocampista e lanciare nella mischia ancora i giovani (da Strasser a Merkel). Fortuna sua che Lazio e Juve hanno frenato ancora e che Napoli e Roma tengono, ma a distanza di sicurezza. "Dualismo con il Napoli? Non so se alla fine sarà solo questo duello - commenta Allegri - Al momento è la quella più vicina a noi (seconda a 4 punti, ndr), ma le pretendenti al titolo quest'anno sono arrivate a cinque o sei". Come ai tempi delle sette sorelle, ma qui vince non chi corre di più, ma chi si ferma di meno. di Claudio Brigliadori

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