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"Wikileaks" in Palestina: pubblici 1.700 file su trattative di pace

Al Jazira e Guardian rivelano documenti segreti tra Anp, Israele e Usa. Al Fatah la gola profonda?

Giulio Bucchi
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Per la Palestina Al Jazira e Guardian sono peggio di Wikileaks. Tv araba e quotidiano inglese hanno iniziato a pubblicare i cosiddetti 'Palestinian Papers', le carte segrete sui negoziati per il processo di pace in Medio Oriente. Un faldone enorme, composto da quasi 1.700 documenti segreti su centinaia di incontri tra palestinesi, israeliani e americani. E ancora email, appunti e bozze di proposte che gettano "uno sguardo senza precedenti", come ha annunciato la tv con sede in Qatar, su una trattativa lunghissima ed estenuante, condotta dal 1999 ad oggi. Dalle carte emergerebbe "la disponibilità dell'Anp a concedere insediamenti illegali israeliani a Gerusalemme Est" e un atteggiamento "creativo" su Haram al-Sharif, dove sorge la moschea di Al Aqsa. GOLE PROFONDE - La documentazione, scrive il Guardian, proviene in gran parte dalla Unità di sostegno ai negoziati palestinesi (Nsu) guidata dal negoziatore Saeb Erekat, appoggio tecnico-legale per i palestinesi nel corso dei colloqui. Altro materiale proviene dall'apparato di sicurezza palestinese. Secondo il quotidiano israeliano Maariv, dietro alle rivelazioni potrebbe esserci Mohammed Dahlan, un dirigente di al Fatah entrato di recente in rotta di collisione con il presidente dell'Anp Abu Mazen. LA REAZIONE PALESTINESE - Sulla pubblicazione dei leak diplomatici del Medio Oriente, non si è fatta attendere la reazione del mondo politico palestinese.  Mahmoud Abbas, il presidente dell'Anp ancora in carica ad un anno dalla scadenza del suo mandato, ha dichiarato che queste rivelazioni sono state pubblicate apposta per ribaltare le posizioni di israeliani e palestinesi durante le trattative. Abbas ha aggiunto che la disponibilità alla pubblicazione dei documenti è venuta da Israele, non dalla Palestina.

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