Messina, concorso pilotato in Università: 8 rinvii a giudizio
Coinvolti anche il Rettore e il Presidente della Provincia Regionale. Accusa per tutti è di abuso d'ufficio
Otto imputati a giudizio per lo scandalo del concorso pilotato nell'Università di Messina. Il Gup Maria Teresa Arena ha rinviato a giudizio il Rettore Francesco Tomasello, sua moglie Melitta Grasso, il presidente della Provincia Regionale Nanni Ricevuto, l'ex presidente del Consiglio comunale Umberto Bonanno, l'ex direttore sanitario del Policlinico Universitario "Gaetano Marino" Giovanni Materia, il docente di Medicina del Lavoro Carmelo Abbate, il medico del lavoro Concetto Giorgianni e la ricercatrice Giovanna Spatari. Il Pm Angelo Cavallo ha chiesto per tutti loro il processo, e dovranno comparire il 18 maggio davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale. I REATI CONTESTATI - Per tutti l'accusa è di concorso in abuso d'ufficio, ma Ricevuto e Bonanno dovranno rispondere anche di falso ideologico e truffa: Ricevuto, ex viceministro della Funzione Pubblica del primo governo Berlusconi, avrebbe certificato - su carta intestata del Ministero - lo svolgimento di funzioni pubbliche da parte di Bonanno al Miur. Grazie a questi documenti falsi, lo stesso Bonanno sarebbe stato assunto, con contratto a termine di un anno rinnovabile, dopo un concorso per un posto di dirigente medico nell'Unità operativa complessa di Medicina del lavoro del Policlinico. La commissione sarebbe stata "pilotata" dal rettore Tomasello e da sua moglie, funzionaria dell'Ateneo. SOSPESO IL RETTORE - Il concorso sarebbe stato vinto dalla figlia di un dirigente di sezione della stessa Unità operativa Complessa, ma avrebbe dovuto rinunciare al posto in favore di Bonanno. Il rettore Tomasello era stato sospeso per due mesi dal Gip Maria Angela Nastasi, durante l'inchiesta.