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Ecco l'ultima: Nobel per la pace a Wikileaks

La proposta di un parlamentare norvegese "per il contributo alla libertà di espressione". Nuovi cablo: tre uomini controllavano gli obiettivi dell'11 settembre

Andrea Tempestini
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Wikileaks figura tra le istituzioni nominate per il Premio Nobel per la pace 2011. La particolare idea di conferire il riconoscimento al sito fondato da Julian Assange è venuta al parlamentare norvegese Snorre Valen, che tra le motivazioni ha citato il ruolo svuolto da Wikileaks a favore della libertà di espressione. LIBERTA' DI ESPRESSIONE - A riferire la notizia è stata l'agenzia di stampa Ntb: "Wilikeaks ha fornito uno dei maggiori contributi alla libertà di espressione ed alla trasparenza in questo secolo", ha dichiarato il parlamentare, citando ad esempio il ruolo avuto dal sito nel dare notizie sulla corruzione ai vertici del potere in Tunisia. L'esponente del Partito socialista che fa parte della coalizione di governo rosso verde in Norvegia ha anche sottolineato l'importanza della pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti che denunciano atti di corruzione da parte di governi e corporazioni". DISPACCI SULL'11 SETTEMBRE - Per quel che riguarda la rivelazione di dispacci diplomatici, le pubblicazioni continuano col contagocce. Documenti segreti rivelano che tre uomini originari del Qatar hanno tenuto sotto sorveglianza gli obiettivi designati per gli attacchi dell'11 settembre, fornendo sostegno agli autori dell'attentato e acquistando i biglietti per un volo diretto a Washington alla vigilia della strage. WTC SOTTO CONTROLLO - È quanto risulta da un dispaccio ottenuto da Wikileaks e passato in esclusiva al quotidiano britannico Daily Telegraph. Secondo il documento inviato l'11 febbraio 2010 dall'ambasciata statunitense di Doha al dipartimento per la Sicurezza interna di Washington, i sospetti terroristi avrebbero volato da Londra a New York a bordo di un volo della British Airways tre settimane prima dell'attacco. Una volta negli Stati Uniti avrebbero tenuto sotto sorveglianza il World Trade Center, la Casa Bianca e la Virginia, lo stato in cui sono situati i quartier generali della Cia e del Pentagono. Dieci giorni dopo si sarebbero spostati a Los Angeles, per stazionare in un albergo vicino all'aeroporto. UNIFORMI DA PILOTA - Lo staff dell'hotel ha riferito agli investigatori di aver visto nella stanza uniformi da pilota, fogli che riportavano una lista di nomi di piloti, numeri e orari di voli, e pacchi diretti a Siria, Afghanistan, Gerusalemme e Giordania. Il 10 settembre i tre avevano un volo American Airlines riservato da Los Angeles a Washington, ma non sono riusciti a prenderlo. Il giorno seguente, secondo il documento, lo stesso Boeing 575 sarebbe stato dirottato da cinque terroristi e poi si sarebbe schiantato sul Pentagono. Ma invece di prendere quel volo i tre uomini, Meshal Alhajri, Fahad Abdulla e Ali Alfehaid, hanno fatto ritorno a Londra, prima di rientrare in Qatar. IL QUARTO UOMO - Gli investigatori stanno cercando un quarto uomo originario degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed Al Mansoori, sospettato di aver supportato la cellula terrostica mentre si trovava in Usa. Secondo il documento "Al Mansoori è sotto indagine da parte dell'Fbi per il possibile coinvolgimento negli attacchi dell'11 settembre 2011. È sospettato di aver aiutato le persone che sono entrate negli Usa prima dell'attacco per condurre la sorveglianza sui possibili obiettivi e di aver fornito sostegno agli attentatori".

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