L'America si ferma: Superbowl ai Packers, fischi alla Aguilera

Giulio Bucchi

Applausi ai Green Bay Packers, fischi (anzi, boati) a Christina Aguilera. Il Superbowl 2011, la notte del football americano che ha tenuto incollati agli schermi 100 milioni di persone, passerà alla storia più per la gaffe della popstar che per la vittoria, sorprendente e meritata, dei gialloverdi per 31-25 contro i Pittsburgh Steelers. La colpa della 30enne star dell'r'n'b, di origini irlandesi ed ecuadoregne? Aver sbagliato l'inno nazionale. Un peccato capitale per gli americani, patriottici come non mai soprattutto se in mondovisione. Alla Aguilera, nella tradizionale esibizione 'a cappella', per sola voce, era toccato l'onore di celebrare la solenne "The star-spangled banner" prima di inizio partita. Un onore che dopo poco meno di un minuto si è trasformato in onere, con la povera Christina che al posto del verso "O'er the ramparts we watch'd, were so gallantly streaming" canta "What so proudly we watched at the twilight's last reaming". Guarda il video della gaffe. Non appena udito lo strafalcione, i giocatori in campo hanno strabuzzato gli occhi ed il pubblico sugli spalti del Cowboys Stadium di Arlington, in Texas, hanno sommerso di fischi l'incauta. A poco è servito proseguire l'esibizione con impegno e qualche virtuoso gorgheggio, la Aguilera passerà alla storia forse solo come la 'mitica' performance di Janet Jackson e Justin Timberlake nel 2004, con la sorella di Michael rimasta all'improvviso col seno scoperto. Allora la Nfl e le tv americane decisero di riparare trasmettendo in leggera differita le finali degli anni a venire. Difficile, questa volta, che la Fox scelga di non far cantare l'inno. "Posso solo sperare che tutti abbiano sentito il mio amore per questo Paese e il vero spirito dell'inno", ha bofonchiato la Aguilera in sua difesa. Basterà? No, almeno a giudicare dagli insulti e improperi arrivati al suo indirizzo dai commentatori del sito del New Yotk Times, che per primo, senza pietà, ha puntato il dito sull'ex rivale di Britney Spears. LA CRONACA - Non solo musica (da notare il mini-live dei Black Eyed Peas) e showbiz nel Superbowl texano, vera e propria manna mediatica e sportiva. La Chrysler di Marchionne ha speso 9 milioni di euro per trasmettere uno spot inedito di 2 milioni durante l'incontro, a dimostrazione che non c'è al mondo evento tanto seguito e 'd'impatto'. Anche perché, in campo, è stato spettacolo. I Green Bay Packers, squadra ad azionariato popolare, si sono aggiudicati il loro 13esimo titolo (a 14 anni dall'ultimo successo) grazie soprattutto alla straordinaria prova del quarter back Aaron Rodgers, che ha vinto lo scontro diretto con l'altro regista Ben Roethlinsberger. Lui, e tutti i tifosi dei Packers, saranno i primi a perdonare la Aguilera.