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Calderoli: "Non penso Pannella nel governo"

L'intervista di Belpietro al ministro leghista: "Federalismo, pronti a votarlo in Aula. Non stacchiamo spina ma bisogna risolvere problema commissioni"

Andrea Tempestini
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La Lega Nord spinge sul federalismo: "O passa o andiamo al voto". Pubblichiamo l'intervista del direttore di Libero, Maurizio Belpietro, al ministro della della Semplificazione, Roberto Calderoli. Il colloquio è andato in onda ne La Telefonata di Canale 5. Ma allora ci spiega cosa sta succedendo? Ieri ha detto che se non si arriva rapidamente al voto sul federalismo, meglio andare a votare per rieleggere la maggioranza. Non sono riuscito a farmi capire. Il presidente della Repubblica ci ha dato una rotta per poter portare avanti il federalismo anche nel caso di pareggio a livello di Bicamerale. Dobbiamo andare a riferire in Aula, che poi si esprimerà con una votazione, e noi in Aula abbiamo la maggioranza assoluta. Quelle che invece io ho segnalato sono le difficoltà nelle Commissioni permanenti, dove alla Camera abbiamo situazioni di pareggio. Percui al di là del federalismo che attraverso la strada appena descritta nel giro di un paio di mesi andrà in porto, tutte gli altri provvedimjenti del governo rischiano nelle commissioni di subire uno stallo, e quindi uno stimolo al presidente ad allargare la sua maggioranza in modo che il lavoro dell commissioni non ostruisca il lavoro del governo. Quindi secondo lei si può risolvere il problema delle Commissioni? Ieri mi risulta che il presidente Schifani abbia provato a trovare una soluzione sulla Commissione per ilf ederalismo, ma i finiani non ci stanno a fare un passo indietro. La composizione della Bicamerale è legata soprattutto alle indicazioni che provengono dai gruppi misti. Se i gruppi misti indicano solo delle persone di opposizione è un caso. Se dividono, e fanno uno di maggioranza e uno di opposizione cambia completamente. Ma questo è un problema principalmente per le commissioni permanenti. Bossi ha chiesto un incontro a Napolitano. Quando avverrà? Domani, secondo qualcuno, ma potrebbe slittare? No, è stato fissato per domani e resterà tale. Cosa andrà a dire Bossi al Presidente della Repubblica? Periodicamente abbiamo sempre aggiornato il presidente rispetto all'iter e al cammino delle riforme. Andremo a spiegare cosa è accaduto nelle commissioni e nella Bicameralina: bisogna ricordare che in Bicamerale abbiamo ottenuto un pareggio, ma in altre sei commissioni abbiamo ottenuto un parere favorevole. Ora cosa succede con l'iter? Si torna in Bicamerale o la si salta? Viene trasmesso il testo modificato a seguito dell'esame del Parlamento ai due rami del Parlamento. Il governo andrà a riferire rispetto a queste modifiche. E sulla base di queste comunicazioni del governo i gruppi parlamentari possono presentare dei documenti e sottoporli a un voto. Lei è fiducioso, ce la si fa ad approvarlo in sessanta giorni? Io credo che in un paio di settimane si chiuderà l'iter del federalismo municipale. Per il resto, stanno già decorrendo i termini per l'esame del federalismo regionale e provinciale, e quindi anche quello in un mese e mezzo dovrebbe concludersi. La Lega non staccherà la spina allora? La Lega non stacca nessuna spina perché vuol stare al governo per fare le riforme. E' chiaro se le commissioni hanno bisogno maggioranze certe, ed è questo l'obiettivo che si deve dare Berlusconi. La maggioranza rilancia anche sulla giustizia: voterete il provvedimento sul processo breve? Noi abbiamo approvato al Senato un provvedimento sul processo breve che era stato votato anche dai cosiddetti finiani. Il problema più grande della giustizia in Italia è la lunghezza dei processi. Se veniamo condannati anche a livello europeo per la durata dei processi, è un obbligo ridurla e dare la certezza della pena. Cosa ne pensa del dialogo tra Berlusconi e Pannella. E' possibile l'ingresso dei Radicali nella maggioranza? A noi non è mai stato detto niente. Sui giornali si scrivono tante sciocchezze, potrebbe esserla anche questa. Ma vi creerebbe problemi l'ingresso dei Radicali? Noi siamo sempre stati dell'idea che le forze politiche devono coalizzarsi prima del voto e vanno a governare quelle che vincono le elezioni. In questo caso l'ingresso di una forza politica che ha contrastato il governo in campagna elettorale ha lo stesso significato di Casini, per quanto ci riguarda.

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