Giornata stati vegetativi. Pdl e Lega: "Colmare vuoto legislativo"
A 2 anni dalla morte di Eluana Englaro, il primo giorno dedicato alla disabilità. Papà Beppino: "Solo silenzio"
Il 9 febbraio 2009 moriva Eluana Englaro. Si concludeva una vicenda che sconvolse l'Italia e scatenò un acceso dibattito politico. Dopo 17 anni di stato vegetativo dovuto ad un incidente stradale, la 39enne di Lecco morì in una clinica di Udine dopo che le era stata interrotta la nutrizione artificiale. Il 9 febbraio, così, è stata dichiarata Giornata nazionale degli Stati vegetativi: con questo decisione il Governo intendeva favorire "l'attenzione e l'informazione su questo tipo di disabilità, che coinvolge oltre al malato, in maniera assai rilevante, anche i familiari", afferma il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. Secondo l'esponente del Governo, la giornata sarà anche "un appuntamento per fare il punto scientifico per tutte le scoperte su queste situazioni di cui sappiamo ancora troppo poco. E potrà rappresentare una finestra di visibilità per queste persone e le famiglie che le accudiscono amorevolmente, troppo spesso coscientemente accantonate dai media che si rivolgono al grande pubblico". "COLMARE VUOTO LEGILSATIVO" - "La giornata sugli stati vegetativi del 9 febbraio, istituita in occasione del primo anniversario della morte di Eluana Englaro, è l'occasione giusta per ribadire la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di Dichiarazioni anticipate di trattamento." E' quanto affermano in un comunicato congiunto il vice presidente del gruppo parlamentare Pdl della Camera Di Virgilio, il questore della Camera Mazzocchi, il deputato della Lega Nord Polledri, le deputate dell'Udc Binetti e Santolini e i deputati del Fli Rosso e Di Biagio. "Si tratta di un passaggio indispensabile dopo l'intervento, poco opportuno della magistratura, che ha innescato con il caso Englaro un conflitto di competenze tra la magistratura e il Parlamento che è l'unica istituzione cui la nostra Costituzione riconosce il diritto a legiferare. L'obiettivo che ci proponiamo noi, sostenitori del cosiddetto testamento biologico", evidenziano i parlamentari in una nota congiunta, "non è quello di emulare pedissequamente modelli stranieri, ma dare uno strumento legislativo che rispetti il principio di autodeterminazione, volto sempre e solo alla salvaguardia della vita, senza avallare un presunto diritto alla morte". "19 ANNI SENZA ELUANA" - Il papà di Eluana, per anni impegnato in una lunga battaglia per interrompere la nutrizione artificiale alla figlia, non ha gradito questa decisione del Governo. Soprattutto per la data indicata, che ha rappresentato una scelta "inopportuna e indelicata". Per lui, ha affermato, sarà "la giornata del silenzio". Anche se pochi giorni fa, intervistato dal Corriere della Sera, diceva: "Non sono passati due anni, sono passati oltre diciannove anni da quando mia figlia è morta, da quando non abbiamo più potuto metterci in contatto con lei e percepirla". LE INIZIATIVE PROMOSSE - Nella giornata del 9 febbraio, diversi sono gli appuntamenti organizzati, in tutta Italia, per ricordare la triste vicenda di Eluana e favorire il dibattito su queste delicate tematiche. Tornerà in primo piano, poi, anche il documento del ministero, risalente al dicembre 2009, in cui si raccomanda di non parlare più di "stato vegetativo permanente" perché non può "essere escluso in assoluto un miglioramento delle funzioni cognitive, anche a distanza di molti anni dall'evento acuto".