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Storace: "Elezioni? Spero di no, ma credo ci saranno"

Intervista di Belpietro al segretario de La Destra. "Al governo con Marco Pannella? Coabitazione sarebbe difficile"

Andrea Tempestini
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L'intervista del direttore di Libero, Maurizio Belpietro, al segretario de La Destra, Francesco Storace.  Il colloquio è andato in onda ne La Telefonata di Canale 5. Senta Storace, ma allora entrerà davvero al governo qualche suo esponente e per fare che cosa? L'annuncio lo ha dato a più riprese il presidente Berlusconi, che ha preso questo impegno a settembre a Taormina alla nostra festa e lo ha messo per iscritto sabato scorso in una lettera pubblica. Questa Destra deve prendere il posto di chi ha rinnegato i valori della destra. Una presenza simbolica. Noi non abbiamo parlamentari, come direbbe la sinistra, da vendere o comprare. Noi abbiamo tanto cuore, passione, idee gente e popolo. Voi non avete parlmanentari quindi il vostro ingresso non è utile quando si va in Aula per far passare i provvedimenti. Potrebbe essere utile per le nuove elezioni? Significa che si va verso nuove elezioni? Esattamente quello che è successo alle regionali. Gli osservatori si sono stupiti di questa possibilità. Ma la ripresa del dialogo con il Pdl risale al 2009. Da allora cominciò la marcia che ci portò a vincere le regionali, e la nostra alleanza fu decisiva in Lazio e in Piemonte. E' assolutamente normale che ora questa collaborazioni sfoci in attività di governo. Inoltre mettiamo in campo Nello Musumeci, una persona che in quanto a curriculum legalitario non ha nulla da invidiare a nessuno. Ieri perfidamente il suo ex giornale, Il Secolo d'Italia, diceva che ci sarebbe una rivolta sul sito web della Destra contro la scelta di entrare nel governo. In effetti sono stati individuati 20 profili falsi entrati nella mia pagina di Facebook che hanno dato questa idea. Ma ci sono migliaia di persone che mi scrivono da tutta italia e soprattutto il comitato centrale ha approvato all'unanimità la linea politica. Mi sembra difficile immaginare una rivolta. Quindi nessuna scissione? No. Questo percorso ci ha visto vittoriosi insieme la scorsa primavera. Sarebbe una sorpresa il contrario. Lei se non sbaglio a Milano appoggia la Moratti. Mentre a Roma con Alemanno non va molto d'accordo. Guardi, il Pdl è un partito difficile da capire. Talvolta non absta una stretta di mano col presidente del COnsiglio, sul territorio prevalgono delle gelosie. Ma abbiamo pazienza. Alemanno ha vinto grazie anche ai nostri voti. Ha deciso di procedere da solo, e io spero che rinsavisca: anche le vicende delle ultime ore hanno fatto capire che a Roma serve una mano più ferma. A sostegno della maggioranza potrebbero arrivare anche Pannella e i radicali. Un'ipotesi che la imbarazza? Io non credo che sia un'ipotesi realistica. Penso sia il solito "pannellismo" che ogni tanto si fa vivo. Se è vero quello che si propone sui giornali circa la giustizia, io la penso come Calderoli: Pannella è portatore di un programma sicuramente simile, se però verifichiamo cos'altro può proporre, per esempio nella lotta alla droga, avrei qualche motivo di preoccupazione. Sarebbe difficile da digerire? Certo, sarebbe da chiarirsi a lungo. Io credo che il governo faccia bene ad andare avanti, ora vedremo quali saranno i provvedimenti sull'economia. Se non ce la si fa, si andrà al voto. Condivide i provvedimenti annunciati da Berlusconi su economia e giustizia? Sulla giustizia credo che ci sia una previsione costituzionale,q uella legata al giusto processo, che va finalmente attuata, come la separazione delle carriere. Il fatto che un magistrato che sbaglia debba pagare penso sia un gesto da portare nell'ordinamento normativo della Repubblica. In tema economico, pensa si debba fare un passo in avanti con la partecipazione dei lavoratori agli utili dell'azienda. Credo che sul piano casa si debba intervenire in modo che le regioni facciano la loro parte. Ci sono cose socialmente avanzate e innovative che si possono fare. Lei vede le elezioni più vicine o la presecuzione della legislatura? Io spero che non ci siano, ma credo che ci saranno.

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