Borsa, Wall Street replica alla stretta europea
Prima l'annuncio della fusione tra Milano-Londra e Toronto. New York risponde con Francoforte
L'Europa all'assalto degli Stati Uniti, che però non stanno a guardare. Mercoledì 9 febbraio sarà una giornata difficile da dimenticare nel mondo della finanza. In mattinata l'annuncio: il London Stock Exchange Group (Lse), la società che controlla i mercati finanziari di Milano e Londra, si fonde con la canadese Tmx - che controlla la piazza nordamericana - per creare un colosso transcontinentale. Poche ore dopo segue lo speculare annuncio sull'asse Germania-Stati Uniti, che con un'operazione analoga creeranno sinergie tra la Borsa di New York e quella di Francofote. ASSE LONDRA-MILANO-CANADA - Il Lse, dopo le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, ha annunciato la fusione carta contro carta che creerà "un soggetto leader nel mondo". L'operazione è stata raccomandata all'unanimità dai board di entrambe le società. Il nuovo gruppo, Lseg-Tmx, avrà due quartieri generali, uno a Londra e l'altro a Toronto. L'operazione dovrebbe garantire sinergie di costo per 35 milioni di sterline l'anno (pari a circa 41 milioni di euro) e accrescere il valore degli utili per azione degli azionisti del Lse e del Tmx nel primo esercizio completo dopo il perfezionamento dell'operazione. SPAZIO A SCARONI - Il board avrà 15 consiglieri, 8 espressione del Lseg e 7 del Tmx. Wayne Fox, presidente del Tmx, sarà direttore non esecutivo del nuovo gruppo. Vicepresidenti saranno Chris Gibson Smith e l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni. I componenti esecutivi del board saranno il ceo Xavier Rolet (a Londra), il presidente Thomas Kloet (Toronto), il cfo Michael Ptasznik (Toronto) e Raffaele Jerusalmi (Milano). Nel capoluogo lombardo ci sarà il nuovo centro del gruppo per il reddito fisso, nonché quello per lo scambio azionario globale e i servizi europei di post trading. Secondo i termini dell'accordo, gli azionisti Tmx riceveranno 2,9963 azioni ordinarie Lseg per ogni azione Tmx posseduta. Gli azionisti del Lseg possiederanno così il 55% del capitale della nuova società e quelli del Tmx il 45%. Le azioni del nuovo gruppo saranno quotate a Londra e a Toronto. LA RISPOSTA DI WALL STREET - La notizia della fusione era il primo passo in vista dell'assalto a Wall Street, che però non è rimasta a guardare. Poche ore dopo l'annuncio: Nyse Euronext e Deutsche Bank Boerse sono in trattativa per una fusione, da realizzare interamente in titoli. In questo caso la fusione dovrebbe portare sinergie per 300 milioni di euro, cifra decisamente superiore a quella realizzata sull'asse Milano-Londra-Canada. Della società che sorgerà dall'incontro tra Deutsche Boerse ed Euronext, gli azionisti tedeschi avranno circa il 60%, mentre ai gemelli yankee ne spetterà, cifra più cifra meno, il 40 per cento. Anche in questo caso il "cervello" si sdoppia: la sede sarà sia a New York, sia a Francoforte. "Deutsche Boerse e Nyse Euronext ritengono che un'unione possa portare valore ai clienti e agli azionisti», spiega l'operazione una nota. I clienti di trading "beneficeranno di significativi risparmi tramite un'infrastruttura IT comune con la formazione di mercato regolato pan-Europeo. Gli azionisti di Deutsche Boerse e Nyse Euronext", conclude l'informativa, "beneficeranno di un mix più attraente di ricavi, un'accelerazione degli utili e risparmi sui costi".