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Iran e Bahrain: sangue sulle proteste

Ieri una vittima a Teheran, oggi la seconda nel regno del Golfo. E l'Arabia Saudita schiera i militari

Giulio Bucchi
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Le 'Giornate della collera' nel mondo arabo mietono un'altra vittima, questa volta in Bahrain. A Manama, un manifestante pro-democrazia è morto a causa delle ferite riportate ieri nel corso degli scontri con le forze di sicurezza. Lo ha riferito con una nota il ministero dell'Interno del Bahrain, precisando che l'uomo era stato colpito da un proiettile nel villaggio di Daih, vicino Manama. Nella nota è sottolineato che il governo ha aperto un'inchiesta per fare luce sull'accaduto e per capire, in particolare, se le forze di sicurezza hanno fatto un uso "ingiustificato" delle armi. La polizia ha fatto ricorso a cariche e a gas lacrimogeni per disperdere la folla. Un altro dimostrante dell'opposizione era morto ieri, mentre dopo Tunisi e Il Cairo la protesta è arrivata anche a Teheran, in Iran, provocando un morto. PREOCCUPAZIONE SAUDITA - L'ondata di proteste turba anche il governo ultraconservatore dell'Arabia Saudita, che non a caso ha deciso di inviare oltre il confine con il vicino Bahrain un contingente di militari per 'contenere' il pericolo di diffusione del malcontento. Lo riferiscono fonti ben informate citate dall'agenzia locale Ahlul Bayt News Agency.

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