I jolly del Cav: subito Tremonti, domani Alfano
Nuova strategia del premier: ministro dell'Economia suo vice, quello della Giusitizia erede
In trincea fino al 2013, poi si vedrà. La strategia di Silvio Berlusconi per controbattere l'offensiva sul caso Ruby (e non solo) sarà politica. Perché, come confidato ieri dal premier, il problema si porrà solo "Quando arriveremo al giudizio di terzo grado" del processo milanese. L'interdizione dai pubblici uffici arriverebbe soltanto con la sentenza passata in giudicato, non con il primo grado. C'è tempo, dunque, per lavorare alla fine di legislatura e preparare il terreno alla successione alla guida del Pdl. Il delfino è già stato individuato: è Angelino Alfano, fidato ministro della Giustizia non a caso accompagnatore del Cavaliere e dell'immancabile Gianni Letta nell'incontro diplomatico con i cardinali Bertone e Bagnasco di domani per la celebrazione dei Patti Lateranensi. Per Alfano, di fatto, sarà un'investitura, che secondo alcuni potrebbe mettere a rischio l'asse Pdl-Lega. Il ministro della Giustizia è uomo del Sud, tra i luogotenenti della maggior partito italiano in Sicilia. Il Carroccio a Palazzo Chigi preferirebbe Giulio Tremonti. Berlusconi, ai suoi, avrebbe detto di avvertire intorno a sé un clima da 1994 (il ribaltone), "ma stavolta Umberto non ci molla, ho la sua parola". QUESTIONE DI NUMERI - Bossi ha detto che il governo andrà avanti se avrà i numeri, altrimenti andrà a casa. Lapalissiano. Il premier dunque si è subito mosso per blindare la maggioranza. Al Senato i problemi sono inesistenti (anche grazie alla probabilissima diaspora dei finiani), mentre alla Camera sono in arrivo altri nove deputati (quattro questa settimana, cinque la prossima), portando a 325 la maggioranza e soprattutto a 30 il totale dei componenti del gruppo di responsabilità. Un'aggiunta non da poco, soprattutto perché permette alla 'terza gamba' di avere un rappresentante in ognuna delle fondamentali 14 commissioni permanenti e, eventualmente, anche un uomo in più in quelle di Bilancio o Affari costituzionali. I quattro innesti a breve dovrebero essere i due liberaldemocratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni, più i due dell'Mpa Aurelio Misiti e Fernando Latteri. Tutto questo non basta, però, per accontentare il Carroccio. E allora ecco l'attesa, sospirata promozione proprio per Tremonti. Il ministro dell'Economia potrebbe venir nominato vicepremier, un po' per far contenta la Lega un po' per placare le inquietudini di Giulio.