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Corte dei Conti: "In P. A. corruzione patologica"

Il pg Ristuccia: "Pubblica amministrazione, c'è assuefazione alle frodi". Perplessità su ddl intercettazioni

domenico d'alessandro
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Cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti. Il presidente Luigi Giampaolino ha toccato molti argomenti di stretta attualità, si è soffermato sull'anniversario dell'Unità d'Italia, che assume per la Corte dei Conti un valore e un significato del tutto specifici e peculiari. La storia della Corte, per tutti questi 150 anni - ha spiegato - si è dipanata parallelamente a quella del Paese, evolvendosi congiuntamente all'Italia e accompagnandone i più importanti cambiamenti, nel settore delle pubbliche amministrazioni e degli interventi degli apparati pubblici dell'economia". Giampaolino ha poi apprezzato i "profili di positività" dell'impianto del federalismo fiscale municipale, pur mettendo in guardia sui rischi di squilibrio e incertezza che potrebbe produrre. Inoltre la Corte si interroga se "il decentramento della spesa pubblica possa contribuire a ridurre la corruzione" ovvero "possa avere l'effetto contrario e aumentare la corruzione quando la vicinanza a interessi e lobbies locali favorisca uno scambio di favori illeciti in danno alla comunità amministrata". Secondo il Presidente, inoltre, sussiste il "rischio che, nel complesso, l'impianto previsto possa produrre squilibri in termini della dislocazione territoriale del gettito fiscale (principio cardine del nuovo assetto) e di incertezza sulla sua effettiva invarianza". "CORRUZIONE E FRODE PATOLOGIE DELLA P.A." - In seguito è intervenuto anche il procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, che ha parlato del fenomeno della corruzione (237 casi, per un aumento del 30,22%, contro i 137 episodi di concussione e i 1090 di abuso d'ufficio), che insieme alla frode rappresentano le "patologie" che affliggono la pubblica amministrazione. "Si nota una rimarchevole diminuzione delle denunce che potrebbe dare conto di una certa assuefazione al fenomeno verso una vera e propria 'cultura della corruzione'. Allo stesso tempo - sottolinea ancora Ristuccia - estesi settori della pubblica opinione chiedono al Governo e al Parlamento forti e duraturi interventi perché sia data attuazione alla norma già prevista nella finanziaria del 2007 sulla confisca e il riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti ai corrotti e l'adeguamento dei nostri codici alle leggi internazionali anticorruzione". Per la magistratura contabile "i positivi risultati connessi allo svolgimento di incisive ed estese indagini giudiziarie sono assolutamente temporanei ed effimeri, se non accompagnati da un'adeguata politica di prevenzione che miri a cambiare il quadro di riferimento che ha resto possibile i comportamenti corruttivi". PERPLESSITA' SU DDL INTERCETTAZIONI - Da Ristuccia, poi, giungono anche perplessità circa il ddl intercettazioni, che secondo il procuratore generale limiterebbe una possibile arma contro la corruzione. "Non appaiono indirizzati a una vera e propria lotta alla corruzione - ha affermato - il disegno di legge governativo sulle intercettazioni che costituiscono uno dei più importanti strumenti investigativi utilizzabili allo scopo, e neppur l'aver dimezzato con la cosiddetta legge Cirielli del 2005 i termini di prescrizione per il reato di corruzione ridotti da 15 a 7 anni e mezzo, con il risultato che molti dei relativi processi si estingueranno poco prima della sentenza finale, sebbene preceduta da una o due sentenze di condanna e con conseguenze ostative per l'esercizio dell'azione contabile sul danno all'immagine". RELAZIONE SUL 2010 - Infine è stato presentata la relazione sull'attività svolta nel 2010 dalla Corte dei Conti: "Ancora insoddisfacenti appaiono i risultati sinora portati dal disegno di coinvolgimento degli Enti locali nella lotta all'evasione e nella ripartizione dei relativi proventi - si legge - Si tratta di un punto di particolare rilevanza - osserva la magistratura contabile - considerando il ruolo che sempre più va assumendo la revisione degli strumenti di contratto dell'evasione nel reperimento del gettito fiscale complessivo". Nel settore della sanità, poi, "si intrecciano con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattive gestioni talvolta favorite dalle carenze del sistema dei controlli".

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