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La Lega Nord chiude sull'immunità: "Cav perseguitato, ma per tutti non va bene"

Bossi contrario a ripristinare lo scudo per i parlamentari. Sul federalismo: "C'è un patto elettorale. Se salta quello..."

Andrea Tempestini
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A chiudere la porta all'immunità parlamentare è la Lega Nord. Nel giorno in cui è cominciato il confronto nel governo sui provvedimenti in materia di giustizia, Umberto Bossi fa chiarezza sulla posizione del Carroccio. "La gente pensa che Berlusconi sia un po' perseguitato, quindi sarebbe d'accordo, ma per tutti i parlamentari no", e il riferimento del Senatùr è proprio all'idea di reintrodurre l'immunità parlamentare. La Lega Nord, la cui ascesa politica risale ai tempi di Tangentopoli, si mostra restia sulla questione, mentre invece spiana la strada sul processo breve: "Siamo d'accordo", ha chiarito Bossi, "vediamo nei prossimi giorni, i nostri ci stanno lavorando. BOSSI: "SENZA IL FEDERALISMO..." - Il Senatùr si è poi dilungato sui rapporti politici con il premier: "Non vi dico niente contro Berlusconi. Tutti parlano, ma l'unico che dà i voti è Berlusconi", ha tagliato corto il leader leghista. Che però poi si lascia andare ad una frase sibillina: "Una volta abbiamo già fatto cadere il governo Berlusconi. Ma io sono pragmatico, e l'unico che mi dà i voti sul federalismo è lui". Poi Bossi si è detto favorevole a blindare la riforma con il voto di fiducia alla Camera: "Io la metterei. C'è un patto elettorale sul federalismo. Se salta quello...". A quel punto i cronisti hanno fatto ntoare a Bossi come porre la fiducia sulla riforma potrebbe azzerare le possibilità di dialogo con l'opposizione, e il leghista ha replicato: "Per vincere le elezioni devnono venire a casa nostra. Io al posto dell'opposizione sarei più furbo". Poi sulla maggioranza: "Sta crescendo, e per adesso si va avanti". E se ci fossero problemi causati dall'assedio giudiziario nei confronti del premier? "Speriamo che vada tutto bene", conclude Bossi.

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