Germania, si è dimesso ministro Guttenberg
Il titolare della Difesa lascia per l'accusa di aver copiato la tesi di dottorato: "Così evito danni politici"
Il ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodore zu Guttenberg, si è dimesso per le accuse di aver copiato la tesi per il dottorato. "E' il passo più doloroso della mia vita", ha affermato il 39enne ex astro nascente della Csu in una conferenza stampa che di fatto lo consacra a Icaro della politica tedesca, scottatosi quando sembrava lanciato verso la cancelleria. "Non ce la faccio più, ho raggiunto i limiti della sopportazione", si è sfogato il barone Guttenberg dopo la crescente campagna che ne chiedeva le dimissioni. "A DISPOSIZIONE DEI MAGISTRATI" - Il ministro ha parlato di "meccanismi che nel mondo politico e mediatico possono essere distruttivi" ma, ha aggiunto, "chi decide di entrare in politica non può attendersi compassione e in ogni caso non sono io a chiederla". Poi ha detto di essere a completa disposizione dei magistrati che decideranno eventualmente di perseguirlo penalmente, anche accettando una sospensione dell'immunità parlamentare. Rainer Laib, procuratore capo di Hof, competente per territorio, ha spiegato che prima di aprire un'inchiesta su Guttenberg si attendono le decisioni della commissione dell'università di Bayreuth, incaricata di esaminare se nella stesura della tesi di laurea siano stati violati i diritti d'autore. "Le dimissioni del ministro non hanno alcun effetto sul nostro esame", ha spiegato Laib. Guttenberg potrebbe anche essere chiamato a rispondere di malversazione, per aver usato a fini privati uno studio del servizio scientifico del Bundestag, inserito senza autorizzazione nella sua tesi di dottorato. ALTRE ACCUSE - A carico di Guttenberg ci sono anche due denunce per abuso del diritto d'autore e falsa testimonianza, derivante dal fatto che al momento della presentazione della tesi il ministro come ogni dottorando aveva giurato che era tutta farina del suo sacco. Il politico più amato dai tedeschi, con l'ambizione di diventare presidente dell'Unione cristiano-sociale bavarese (Csu) e forse in futuro anche cancelliere, si è visto rovinare la carriera per l'accusa di aver largamente copiato la sua tesi di dottorato. Tutti i suoi guai erano cominciati il 16 febbraio scorso, quando la Sueddeutsche Zeitung aveva pubblicato un articolo in cui un professore di diritto dell'università di Brema, Andreas Fischer-Lescano, lo accusava di aver inserito nella sua tesi larghi passaggi presi da altre pubblicazioni, perfino da articoli di giornale, senza citarne la fonte. LA PRIMA REAZIONE - Sulle prime il ministro aveva reagito parlando di accuse "astruse", ma poi con il dilagare delle rivelazioni, che hanno portato alla luce il fatto che oltre due terzi della tesi sono risultati copiati, a Guttenberg non era rimasto altro che ammettere i "gravi errori inconsapevolmente compiuti" e rinunciare al dottorato, che pochi giorni fa l'università di Bayreuth gli ha revocato. Nel frattempo in Germania si è messa in moto un'autentica rivolta del mondo accademico, culminata lunedì nella consegna ad Angela Merkel di una lettera di protesta di 23mila dottorandi, che è arrivata a superare le 50mila firme di personalità accademiche. Intenzionata a mantenere ad ogni costo al suo posto il suo brillante ministro, con la grave responsabilità di condurre a termine la riforma della Bundeswehr da lui avviata, dopo l'abolizione di fatto della leva, il cancelliere gli aveva rinnovato pubblicamente la fiducia, separando la figura del valido ministro da quella dell'uomo caduto in errore e spiegando di aver nominato a suo tempo come componente del suo gabinetto "un ministro, non un assistente universitario". "L'AUTOGOL" DELLA MERKEL - La formulazione è stata immediatamente contestata dai media di ogni tendenza, che hanno rimproverato alla Merkel di voler mantenere al suo posto Guttenberg per ragioni di calcolo politico. Questa mattina il conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung in un durissimo editoriale di prima pagina ha definito "un autogol", il tentativo del cancelliere di salvare Guttenberg, spiegando che le proteste arrivate da ogni parte della società civile tedesca per la copiatura della tesi costituiscono "la rivolta degli onesti". In un altro pesantissimo articolo la Faz chiedeva di fatto le dimissioni del ministro, spiegando che "il perseverare nel negare la consapevole intenzione ingannatrice ed il rifiuto di ammettere l'esistenza di un ghostwriter (che avrebbe scritto la tesi al posto del ministro, ndr) indicano una mancanza di senso della realtà che tolgono ogni legittimità al comando".