Assange, il nome diventa marchio registrato
Il fondatore di Wikileaks potrà chiedere i diritti intellettuali per le sue generalità
Julian Assange, marchio registrato. Il creatore del controverso sito internet Wikileaks, accusato di molestie sessuali dal Tribunale di Stoccolma, non finisce mai di stupire. Due settimane fa l'hacker australiano, tramite i suoi avvocati londinesi, ha inviato due settimane fa i documenti per registrare il suo nome in qualità di proprietà intellettuale. Secondo la burocrazia d'oltremanica, a partire dal prossimo maggio il marchio "Julian Assange" potrà essere applicato in discorsi pubblici, articoli giornalistici, ma anche in servizi educativi e di intrattenimento. IL PROBLEMA DELL'ESTRADIZIONE - Ma oltre ad essere l'ennesimo aneddoto bizzarro sul fondatore di Wikileaks, il marchio registrato potrebbe essere importante anche per quanto riguarda i processi a carico dello stesso Assange. I documenti britannici dicono infatti che la residenza di Assange è nel Regno Unito; un dato che potrebbe influire anche sulla possibilità di estradizione in Svezia, decisa lo scorso 24 febbraio dai tibunali britannici.