Beffa in Libia: per Gheddafi la democrazia passa da Chavez
Il presidente del Venezuela si offre come mediatore della crisi. Offensiva totale contro il rais: Ue congela i beni di famiglia. Navi da guerra Usa vicine alla costa
Hugo Chavez si candida a mediatore della crisi in Libia, e Gheddafi accetta. L' annuncio era arrivato su Twitter stamattina da parte del ministro del Potere popolare per la Comunicazione e l'informazione del Venezuela, Andres Izarra, spiegando che il capo del governo di Caracas ha conversato nel corso della notte con il Colonnello. Il leader libico avrebbe accolto la proposta di Chavez con favore. "Confermiamo una conversazione fra il comandante Chavez e Gheddafi sulla proposta di (inviare) una commissione di pace per la Libia", scrive il ministro ripreso dai principali media venezuelani spiegando che i principi base dell'iniziativa sono "il rispetto della sovranità e della autodeterminazione dei popoli". Il leader libico sarebbe favorevo alla proposta, anche se l'idea è stata immediatamente bocciata dalla Francia, il cui governo vuole escludere dal tavolo qualsiasi soluzione che consenta a Gheddafi di mantenere il proprio potere. TUTTI CONTRO IL COLONNELLO - Muammar Gheddafi e altri esponenti del regime libico sono indagati per crimini contro l'umanità dal Tribunale penale internazionale. Lo ha annunciato all'Aja il procuratore, Luis Moreno Ocampo, nel corso di una conferenza stampa. E' solo l'ultima delle cattive notizie piovute nelle ultime ore sulla testa del Colonnello libico. L'Unione europea ha infatti reso operativo il blocco dei beni dei sei principali componenti della famiglia Gheddafi e di 20 stretti collaboratori del regime libico. Il regolamento Ue che dispone il congelamento di tutti i fondi e le risorse economiche di queste 26 persone. Nella tarda mattinata, le tre navi da guerra Usa che avevano attraversato il Canale di Suez sono ora a 50 miglia al largo della costa della Libia. Circa 400 marines sono arrivati inoltre nella base americana di Souda Bay a Creta, pronti a imbarcarsi sulle navi Kearsage e Ponce. "Stiamo semplicemente preparandoci a far fronte a tutte le eventualità", ha assicurato il sottosegretario al dipartimento di Stato Philip Gordon. Ma il Rais non dorme sonni tranquilli, anche perché deve comunque tenere a bada i ribelli. Un aereo da guerra ha bombardato il terminal petrolifero di Brega, la orientale già pesantemente colpita ieri dal Rais con raid aerei. Il figlio di Gheddafi, Saif, ha giustificato queste azioni di guerra specificando che sono servite a spaventare i ribelli e non a ucciderli. INTERVENTO ITALIANO - Nel frattempo, l'Italia fa fronte alle emergenze umanitarie in Nord Africa. E' stato deciso giovedì mattina il via libera del Consiglio dei ministri all'invio di una missione civile in Cirenaica per il sostegno alle popolazioni colpite. La missione porterà aiuti a Bengasi e a Misurata. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri Franco Frattini in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. E' la seconda tappa del programma d'emergenza allestito dal governo italiano, che per bocca del ministro degli Interni Roberto Maroni ha annunciato la nascita di un campo per 50mila profughi al confine tra Libia e Tunisia. Si chiamerà Villaggio Italia e dovrà aiutare i profughi e arginare i flussi migratori nelle coste italiane. OBAMA: "RAIS HA PERSO LEGITTIMITA'" - Interviene anche Barack Obama. E dal presidente americano giungono parole durissime nei confronti di Muammar Gheddafi: "Gli Usa e l'intero mondo - tuona il Presidente - continuano ad essere oltraggiati dalle orribili violenze contro il popolo libico. Continuiamo ad inviare un chiaro messaggio: la violenza deve finire. Gheddafi ha perso la sua legittimità e deve andare via". Obama ha poi annunciato di aver autorizzato l'uso di aerei militari per spostare i profughi egiziani scappati dalla Libia in Tunisia. SOLDATI OLANDESI - Si è scoperto che tre soldati olandesi, impegnati in una missione per l'evacuazione di loro compatrioti, sono stati catturati domenica scorsa da milizie fedeli al leader libico Gheddafi. Lo ha confermato il ministero della Difesa all'Aja. I tre sono stati attaccati e catturati dopo che il loro elicottero è atterrato a Sirte per trarre in salvo due cittadini olandesi. Sirte è la città natale di Gheddafi. "Intensi negoziati sono in corso per assicurare il rilascio dei soldati olandesi", ha dichiarato un portavoce del ministero. La vicenda, rivelata oggi dal quotidiano De Telegraaf, era stata tenuta riservata per motivi di sicurezza.