Egitto, spari su chi protesta contro nuovo governo
Domani giura esecutivo di Essam Sharaf. Manifestanti in piazza e nuove tensioni religiose
Il nuovo governo egiziano c'è, la pace al Cairo e dintorni ancora no. In Egitto il nuovo esecutivo di Essam Sharaf è pronto e giurerà domani sera davanti al capo del Consiglio supremo delle forze armate Hussein Tantawi. Tra le novità, il ministro degli Esteri Nabil el-Arabi (sostituto di Ahmed Abul Gheit), membro del movimento per il cambiamento di Mohamed el Baradei, Mohamed Abdel-Aziz el-Gendi alla giustizi e Mansur el Essawi come ministro dell'Interno. Non si placano però le proteste dei manifestanti. L'esercito egiziano ha sparato nel pieno centro del Cairo quando alcuni manifestanti hanno cercato di avvicinarsi a uno degli edifici della sicurezza di Stato nei pressi dell'ambasciata degli Stati Uniti. Altri spari sono stati avvertiti nei pressi del ministero dell'interno. La reazione dei militari ha scatenato l'ira degli attivisti. E domani, le donne egiziane scenderanno in piazza per protestare contro il governo militare post-Mubarak, accusato di mantenere un assetto maschilista. Tensione anche sul piano religioso. Centinaia di cristiani copti hanno partecipato ad una manifestazione di fronte alla sede della radio televisione pubblica egiziana al Cairo per chiedere maggiore protezione per la comunità dopo l'ultomo rogo di una chiesta cristiana nella città di Sol. Brandendo croci e bandiere egiziane, i dimostranti hanno chiesto all'esercito di intervenire e di punire i responsabili dell'ultimo attacco e di quelli precedenti, a cominciare dal drammatico attentato di Capodanno alla chiesa di Alessandria che provocò oltre 20 vittime.