Camera, Fini avvisa i pianisti:
si voterà solo con le impronte
Già la scorsa estate aveva promesso il pugno di ferro nei confronti dei pianisti: oggi il presidente della Camera Gianfranco Fini ha voluto ricordare che è determinato a portare avanti la sua battaglia, superando i termini burocratici attraverso i quali è dovuta passare la proposta formulata. “Senza il dito non ci sarà voto”, ha dichiarato Fini nel corso dell'intervento all'ufficio di presidenza riunito per discutere del nuovo sistema di voto in aula: infatti saranno necessarie le impronte digitali per partecipare alle votazioni, a partire dal 9 marzo. D'altronde quella dei pianisti “è un atto censurabile e immorale”. Il nuovo calendario Non saranno ammesse eccezioni, anche se qualche deroga sarà consentita all'inizio della prima fase. Le nuove postazioni saranno installate in aula il 31 gennaio, seguirà un periodo di collaudo con il quale sarà possibile votare sia con il vecchio che con il nuovo sistema. Entro il 9 febbraio i 630 deputati di Montecitorio dovranno munirsi delle nuove tessere per il voto ed entro il 15 si vedranno recapitare le tessere nominative. Giusto per tenere tutti sott'occhio. Le impronte digitali saranno “prese” tra il 16 febbraio e il 6 marzo. Tutti passaggi necessari per inaugurare la misura antipianisti, in via ufficiale, il 9 marzo. La data fatidica. Anche se dal 2 al 7 marzo è fissato il periodo di prova. Fini intanto guarda avanti perché se nel corso della prima fase “saremo in presenza di qualche dissociazione, non si porrà il problema”. Se invece ciò dovesse continuare “chiederò all'ufficio di presidenza – ha precisato il presidente della Camera – di rendere obbligatorio il solo sistema di voto con le impronte”.