C-Day, sinistra in piazza: la Carta è pretesto anti-Cav
Oggi manifestazioni dell'opposizione in difesa della Costituzione: "Rischio di golpe". C'è pure Fli. Granata: "Non mi vergogno"
Tutti in piazza per difendere la Costituzione. Anzi, meglio: per difendere la Carta e attaccare Berlusconi. Oggi è il Costituzione day, la manifestazione indetta dall'opposizione nelle piazze italiane per protestare contro la possibile riforma avanzata dal governo in materia di giustizia e di reintroduzione dell'immunità parlamentare. "Vado in piazza, la manifestazione l'abbiamo organizzata anche noi. Non provo nessun imbarazzo e lo dico da uomo di destra", commenta Fabio Granata, deputato di Futuro e Libertà e 'falco' finiano. Sarà fianco a fianco con la sinistra, ma Granata non si scompone: "A qualcuno fa comodo strumentalizzare la manifestazione per parlare di santa alleanza: quell'ipotesi non è attuale, visto che la situazione è cambiata", ha spiegato al Riformista. Alle urne, dunque, Fli si presenterà senza alleanze a sinistra? "Al momento del voto vedremo con questa legge elettorale che fare". Mentre il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky grida al golpe ("Siamo di fronte a un rovesciamento della base democratica. La democrazia deve tornare a camminare sulle sue gambe, sostenuta dal basso. Non un potere populista che procede dall'alto"), si dice disponibile alla riforma un altro eventuale terzopolista, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini: "La Costituzione è stata fatta bene, dobbiamo essere grati ai padri costituenti che ci hanno consegnato una Carta che ha resistito molto più di tante leggi che dopo un mese sono già superate. Detto questo non è un tabu, può essere migliorata". Il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto invita a evitare strumentalizzazioni: "C'è chi si vuole appropriare dell'8 marzo, chi del giorno della Costituzione: sono appropriazioni indebite". Il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi rivendica il diritto del governo: "Manifestare è legittimo, ma lo è anche cambiare la Costituzione in meglio. Non è un attentato parlarne, discuterne, confrontarsi".