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Yohji Yamamoto: 3 eventi per 30 anni di carriera

Londra ospita una mostra e un'installazione per celebrare le tre decadi di attività dell'iconico stilista giapponese

Andrea Tempestini
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Trent'anni di carriera e la consapevolezza di aver cambiato definitivamente il mondo della moda con la poesia pura della sua estetica. Mentre la figlia,Limi Feu, muove i primi passi da stilista dimostrando che la creatività può essere in parte determinata dal dna, il padre, il grande designer giapponese Yohji Yamamoto, è protagonista a Londra di tre eventi ideati per celebrarne il successo. YAMAMOTO IN MOSTRA - Lo stilista è ospite con oltre 80 capi tra i più significativi della sua storia professionale al V&A Museum fino al 10 luglio. Si tratta di una retrospettiva, curata da Ligaya Salazar, che racconta la carriera dello stilista a partire dal suo arrivo in Europa, a Parigi, verso gli inizi degli anni ‘80 fino ai nostri giorni. Tutto rispetta la vision del maestro, lo spazio bianco, interrotto solo dagli schizzi di Yamamoto, gli abiti femminili, per lo più neri ma non solo, quelli – per la prima volta in mostra- maschili, disposti in micro-gruppi quasi fossero in conversazione, senza un ordine cronologico e senza nessuna protezione a separarli dal pubblico, perché in fondo la moda dello stilista giapponese è così, è vicina alle persone, o almeno ai loro corpi che diventano liberi da costrizioni e da schemi prestabiliti, ridefiniti da tagli asimmetrici, irregolari, ampi e teatrali e poi i video, dove gli stessi abiti prendono vita e si muovono in una perpetua passerella. LE DONNE DI YOHJI - Quella al Victoria & Albert Museum non è l'unica esposizione dedicata a Yamamoto che Londra ospita in questi giorni. Se al V&A l'attenzione si accende sugli abiti, al sud della città la Wapping Project Bankside Gallery, racconta ancora un altro aspetto della creatività dello stilista con la mostra “Yohji's Women”, aperta fino al 14 maggio.  Sono star della fotografia ad approfondire l'estetica di Yamamoto, nomi eccelsi della fashion industry come Paolo Roversi, Max Vadukul,Nick Knight, Craig McDean, Peter Lindbergh, Sarah Moon, Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin, sono stati in grado, negli anni, di mettere in luce con il loro lavoro la donna-tipo di Yamamoto, una donna diversa da quelle ritratte dalle riviste patinate, delicata e potente al tempo stesso.   LA SPOSA E L'ARTE - Un immenso abito da sposa in seta bianca sospeso sull'acqua è  protagonista dell'installazione “Yohji Making Waves” che chiude il fitto programma  di celebrazioni dedicate ai 30 anni di attività di Yamamoto. Perché tutta questa attenzione per uno stilista da parte di una città fashion oriented come Londra? Perché il designer, riservato e silenzioso, ha parlato per più di un trentennio esclusivamente con le sue creazioni, troppo avanguardiste alle volte per essere considerate ‘solo' abiti e quindi sospese in una dimensione in cui arte e moda convivono e si fondono. Così, come nella migliore delle favole, il giovane Yamamoto, laureato in legge, abbandona il diritto per aiutare la madre sarta, rimasta vedova, e diventa uno degli stilisti più influenti dell'intera fashion industry dopo aver rotto ogni tipo di regola stilistica e sartoriale con la sua moda che mixa perfettamente le influenze occidentali con la tradizione orientale. Nasce così uno stile nuovo, globale e rispettoso della sessualità spesso mercificata, che nella trama conserva le origini dello stilista, tramandate dall'introduzione di capi tradizionali, di motivi classici e, contro ogni logica economica, dalla scelta di Yamamoto di continuare ad utilizzare tessuti prodotti e lavorati da artigiani giapponesi. di Donatella Perrone

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