Battisti: "Io sono innocente
Assassini? I miei 4 complici"
"Sono innocente, io non ho ammazzato nessuno". L'ex terrorista Cesare Battisti, in una lettera resa nota dai suoi avvocati inBrasile, professa la propria estraneità agli omicidi per i quali è stato condannatoall'ergastolo: i veri assassini, scrive Battisti, "sono altri e il colpo che ferì e rese invalido il figliodel gioielliere Torregiani è partito dall'arma del padre delragazzo". Poi fa i nomi. Quelli di quattro suoi ex compagni dei Pac: "Giuseppe Memeo, SanteFatone, Sebastiano Masala e Gabriele Grimaldi, tutti pentiti". Iquattro sono tutti già staticondannati dalla giustizia italiana nel 1981. Si allenta la tensione - Intanto il braccio di ferro tra Italia e Brasile circa l'estradizione di Battisti sembra allentarsi, dopo gli scossoni della mattinata. "Questa storia non deve danneggiare gli eccellenti e amichevoli rapportibilaterali in tutti i settori di reciproco interesse", aveva dichiarato questa mattinain una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,dopo aver annunciato come fosse "necessario che la questione continui a svilupparsi nel suo alveonaturale, quello giuridico, dove l'Italia non lascerà nulla diintentato per ottenere l'estradizione di Battisti nel nostro Paese". Pronta la risposta del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che annuncia l'apertura verso il Belpaese: "Berlusconi ha detto giusto. C'è una decisione sovrana del ministrodella Giustizia brasiliano e allo stesso tempo l'Italia ha tutto ildiritto di fare ricorso alla giustizia. Quando il potere giudiziariobrasiliano prenderà una decisione, qualunque essa sia, non discuteremopiù e accetteremo la decisione". Comunquer sia, ha concluso Lula, "la nostra fratellanza non sarà danneggiata: le relazioni fra Stati sono più importanti. Il rapporto tra Italia e Brasile non si può rompere: abbiamo in Brasile trenta milioni di discendenti di italiani, non è un problema qualunque che può mettere a repentaglio i fortissimi rapporti storici, politici e culturali".