Cerca
Logo
Cerca
+

Per gli immigrati e contro la Lega: signori, ecco Fini

Leader Fli lancia una stoccata sul federalismo: "L'Italia è una sola". 150° Unità: "Errore non festeggiare"

Federica Lazzarini
  • a
  • a
  • a

"Solidarietà e rispetto nei confronti degli immigrati", queste le dichiarazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, a Tolmezzo in provincia di Udine, per il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia. Il leader di Futuro e Libertà continua così la sua campagna a favore della cittadinanza degli immigrati, sposando le posizioni della sinistra. "La Carnia e l'Italia sono state per anni terre di emigrazione. Adesso la situazione si è rovesciata ed è il nostro paese che si trova alle prese con il problema immigrazione. Per questo - ha proseguito il presidente della Camera - dobbiamo necessariamente tener conto non solo del dovere di solidarietà ma anche del fatto che sempre più in futuro la nostra sarà una società multietnica e diversa da quella che abbiamo alle spalle". FINI: "L'ITALIA E' UNA E UNA SOLA" - Poi al centro dell'attenzione del leader futurista finiscono le celebrazioni per l'Unità d'Italia, e il bersaglio della polemica diventa il Senatùr, con cui nel 2002 firmò la cosiddetta legge Bossi-Fini. La stoccata arriva per la ritorsia della compagine leghista a celebrare il compleanno del Belpaese: "Coloro che criticavano le iniziative dei 150 anni dell'Unità d'Italia non avevano capito che il nostro popolo ha la necessità di momenti unitari e di consapevolezza delle radici comuni - ha detto il presidente della Camera nell'aula del municipio di Tolmezzo. Fini ha poi pestato duro contro il federalismo, che a suo parere andrebbe interpretato in chiave "solidale": "Esistono comunità locali che per crescere hanno segnato diverse collocazioni, con disparità territoriali. Ma non ci sono diverse Italie - ha aggiunto -  C'è un'Italia unica e, anche se non è sbagliato parlare di piccole parti, la patria è una e una sola". Se federalismo deve essere "sia un federalismo solidale, non autonomista, che crei una positiva competitività fra le regioni senza mancare ai doveri di sostegno reciproco".

Dai blog