Cerca
Cerca
+

La crociata delle toghe. Anm: 'Leggi per interesse'

Il sindacato magistrati: "Mai attività legislativa così piegata a esigenze personali". Su responsabilità civile: "E' aggressione ai pm"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

L'Associazione Nazionale Magistrati muove un nuovo attacco contro l'esecutivo. I vertici del sindacato delle toghe tornano a parlare di riforma della giustizia, nel dettaglio della prescrizione breve per gli incensurati: "Gli unici processi che potranno essere portati a termine" con questa norma "saranno quelli nei confronti dei recidivi, mentre gli incensurati avranno ottime probabilità di restare tali per sempre". Le frasi arrivano in una nota firmata da Luca Palamara, Antonello Ardituro e Giuseppe Cascini, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario dell'Anm. Per i tre "è impensabile che il processo per una truffa di milioni di euro nei confronti di un incensurato si estingua, mentre debba proseguire quello per una truffa da cinque euro commessa da una persona già condannata, magari anni prima, per altro reato". ATTACCO A BERLUSCONI - L'attacco delle toghe, poi, si indirizza con precisione contro il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Non era mai successo che l'attività legislativa venisse piegata in maniera così esplicita a interessi personali", scrivono i vertici dell'Anm, che criticano anche l'emendamento che prevede la responsabilità civile dei magistrati. "Nel giro di pochi giorni - osservano Palamara, Ardituro e Cascini - la maggioranza di governo ha dimostrato quale era il vero obiettivo dell'annunciata riforma epocale della giustizia: risolvere situazioni legate a singole vicende processuali, direttamente con una norma sulla prescrizione dichiaratamente destinata ad incidere sullo svolgimento di un processo in corso e indirettamente con una modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati punitiva e intimidatoria". "MODIFICHE ASSURDE E DISORGANICHE" - La modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati, proseguono i tre nel consueto attacco, "appare talmente assurda e disorganica da potersi spiegare soltanto come atto di aggressione nei confronti della Magistratura, diretto ad influenzarne la serenità di giudizio". I vertici dell'Anm ricordano infine che "l'interpretazione della legge e la valutazione del fatto e delle prove rappresentano il cuore dell'attività giudiziaria: pensare di sottoporre a censura tale attività con la generica e incomprensibile formula della 'manifesta violazione del diritto' è davvero irragionevole prima ancora che profondamente sbagliato". SCENDE IN CAMPO ANCHE BERSANI - Dopo la boutade delle toghe, non perde l'occasione per unirsi alla crociata anti-riforma anche il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, che si scaglia contro la norma sulla responsabilità civile dai magistrati. "Quindici giorni fa discutevamo di riforme epocali, costituzionali sulla giustizia. Io allora feci una previsione molto facile, che dopo due settimane ci saremmo ritrovati su leggi ad personam e ad attacchi alla magistratura", ha esordito il democratico. "Così è, fra l'altro con norme assolutamente assurde come questa responsabilità dei civile magistrati", ha sottolineato.  "E' curioso che uno Stato che non ha soldi per la giustizia li ha per pagare un'estensione così illimitata della responsabilità civile dei giudice". Dunque, ha concluso, "siamo su una strada totalmente sbagliata. Noi naturalmente ci opporremo". CAPEZZONE: "ANM PARTITO POLITICO" - "Cambiano le stagioni, ma resta un'anomalia tutta italiana. L'Anm continua ad esprimersi come se fosse un partito politico, come se toccasse all'Anm stessa definire cosa Governo e Parlamento possono o non possono, debbono o non debbono fare. Questo è un chiaro vulnus rispetto alla sovranità popolare, rispetto agli elettori, che votano i parlamentari e scelgono le maggioranze, e possono cambiare gli uni e le altre alla successiva tornata elettorale". La replica alle parole dell'Anm è stata affidata al portavoce del Pdl, Daniele Capezzone. Che prosegue: "Ma la riforma della giustizia si farà e andrà avanti, e non sarà bloccata nè dettata da una parte della magistratura. Resta l'amarezza per un ceto politico che, in misura consistente, sembra impaurito e subalterno rispetto alla magistratura, anzichè rivendicare la forza riformatrice della politica. E le riforme liberali - conclude il portavoce Pdl - non devono far paura ai magistrati onesti e capaci, ma solo a quelli politicizzati, che speriamo siano sempre di meno".

Dai blog