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Bocchino sfotte: "Minetti agli esteri? Di marocchine se ne intende"

Italo ironizza su Nicole alla Farnesina: "E' esperta di relazioni internazionali". Rissa Camera: "Pdl allo sbando"

Federica Lazzarini
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"Tra ieri e oggi abbiamo assistito ad eventi straordinarii: prima la candidatura della Minetti a Ministro degli Esteri, poi il vaffa di La Russa, adesso la corsa dei ministri per i corridoi di Montecitorio", così Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà, commenta gli avvenimenti politici degli ultimi giorni. "LA MINETTI AGLI ESTERI? ESPERTA DI MAROCCHINE" -La prima stoccata è per la ConSigliera Regionale della Lombardia Nicole Minetti: "Ieri la giornata è cominciata in pompa magna, con la candidatura a ministro degli Esteri di Nicole Minetti. Non metto in dubbio che la Consigliera, madrelingua inglese,  sia esperta nella gestione di emergenze internazionali - ironizza Bocchino -, in particolar modo quelle riguardanti ragazze brasiliane, slave e marocchine. BAGARRE - "Poi abbiamo visto precettati in aula i ministri degli Esteri e della Difesa, non per parlare della questione libica, ma per approvare in fretta una norma ad personam per Berlusconi. A seguire - continua Bocchino nella sua ricostruzione della giornata - La Russa ha declamato in aula un sonoro 'vaffa' contro la terza carica dello Stato e si è scatenata la bagarre in aula. Infine il sottosegretario agli  Interni Mantovano si è dimesso in polemica col suo governo". Giornata piena. "I MINISTRI FACEVANO MELINA PER ATTENDERE I COLLEGHI" - Bocchino è poi passato a parlare del pasticcio di questa mattina alla Camera. Il governo è andato sotto nella votazione, proposta dall'opposizione, sulla trascrizione a verbale dell'insulto di La Russa. La votazione si è risolta in parità poichè alcuni ministri, impegnati nel Consiglio, non sono riusciti ad arrivare in tempo in aula: "Stamattina si è ricominciata la danza: nonostante l'inusuale sospensione del Consiglio dei ministri per far correre i membri del  governo in aula a votare per l'approvazione di un banale verbale della seduta precedente, la maggioranza ha dimostrato di non avere i numeri  e a nulla vale la protesta di quei ministri che facevano melina fingendo di non riuscire tecnicamente a votare al solo scopo di far attendere l'ingresso dei colleghi in arrivo. La richiesta di dimissioni di  Fini da parte di Pdl e Lega sembra il lamento tipico del bambino che perde ai giochi e butta le carte all'aria. E' comprensibile che di fronte a queste scene la credibilità internazionale del nostro governo evapora e i partner europei e occidentali ci tengono fuori la porta delle riunioni che contano".

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