Costa d'Avorio: "1000 morti, crimini contro umanità"
Guerra civile, denuncia delle organizzazioni umanitarie: "Stupri e omicidi politici". Francia: "Gdagbo fermi le violenze"
Più di 300 le morti accertate dalle Nazioni Unite, quasi 1000 quelle sospette: continua la strage di civili il Costa d'Avorio. La Human Rights Watch ha fatto sapere di aver documentato abusi in Costa d'Avorio, la maggior parte perpetrati dalle forze leali a Laurent Gbagbo, presidente uscente che rifiuta di lasciare nonostante sia stato sconfitto alle elezioni da Alassane Ouattara. Le violenze sono state commesse contro i sostenitori di Ouattara, così come contro immigrati dall'Africa occidentale e musulmani. "Gli abusi documentati comprendono omicidi mirati, sparizioni, stupri motivati politicamente, uso illegittimo di forza contro dimostranti non armati", dice la dichiarazione. "Gli abusi, commessi durante quattro mesi dalle forze leali a Gbagbo, possono aggravarsi sino a diventare crimini contro l'umanità". Intanto arriva la condanna del governo francese, che tramite il suo ministro degli esteri Alin Juppe ha intimato al presidente uscente di lasciare la scena politica e fermare lo spargimento di sangue. CRIMINI CONTRO L'UMANITA' - La Human Rights Watch ha sostenuto che le violenze commesse dai fedeli di Ouattara potrebbero essere riferiti a crimini di guerra e contro l'umanità. Le violenze includono tre detenuti bruciati vivi e quattro cui è stata tagliata la gola ad Abidjan. "HRW ha ricevuto rapporti credibili di violenze commesse dalle forze di Ouattara quanto hanno preso città nella zona occidentale del Paese", continua la dichiarazione. In un villaggio vicino ad Abidjan, almeno nove civili sono stati uccisi "in un appartente caso di punizione contro presunti sostenitori civili di Gbagbo". JUPPE: "GDAGBO DEVE LASCIARE" - "La sua ostinazione è criminale, deve andarsene". E' quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppe, riferendosi a Laurent Gbagbo. "La pressione unanime che si sta esercitando su di lui forzerà la sua uscita di scena, questo è quello che speriamo", ha detto ancora il capo della diplomazia francese, con una dichiarazione che segna un inasprimento dei toni francesi nei confronti dell'ex-presidente. PROBABILI 1000 MORTI - Sarebbero almeno 330 le persone uccise a Duekoue, nell'Ovest del paese: queste le informazioni accertate che arrivano dall'Onuci, la missione Onu in Costa d'Avorio. La Caritas ha sospetta invece che più di mille persone siano state uccise nello stesso distretto. I morti di questi giorni seguono le dichiarazioni della Croce Rossa internazionale, secondo cui ci sarebbero stati almeno 800 morti in seguito agli scontri di martedì 29 marzo. LA VOCE DELL'ONU - Il colonnello Chaib Rais, portavoce militare delle Nazioni Unite, ha detto che circa mille peacekeeper sono impegnati a Dukeoue: "Stanno proteggendo la Chiesa cattolica con oltre 10mila rifugiati all'interno, avendo anche campi militari nella zona". Ha aggiunto: "Non sono a conoscenza di omicidi di massa". Rais ha spiegato che ci sono stati combattimenti tra le forze fedeli a Laurent Gbagbo e Alassane Ouattara.