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Montezemolo in politica. Caccia grossa di Pd e Fli

Il presidente Ferrari scenderà in campo, lo giura Cacciari. Bersani (Pd) e Della vedova (Fli) adesso vedono la luce: finalmente un leader?

Andrea Tempestini
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Forse è soltanto il segreto (ormai svelato) di Pulcinella, ma sentire qualcuno che lo conferma, e nemmeno ufficiosamente, fa  un effetto più significativo. Luca Cordero di Montezemolo entrerà in politica. Lo ha annunciato l'ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, in un'intervista a Radio Popolare. Il primo a rallegrarsi per la possibile scesa in campo del presidente Ferrari è stato Pier Luigi Bersani, segretario di un Partito Democratico che fronteggia la perpetua assenza di una leadership forte. Poi è stato il turno di Futuro e Libertà, che per bocca di Della Vedova prima e di Bocchino poi non ha potuto esimersi dal fare 'occhi dolci' al presidente del Cavallino rampante. Pungente, invece, Emma Marcegaglia, che sull'ingresso in politica del suo predecessore ai vertici di Confindustria ha commentato: "Noi facciamo un altro lavoro...". BERSANI SODDISFATTO - "Ho trovato positivo l'appello di Luca Cordero di Montezemolo alle classi dirigenti e agli imprenditori che conoscono benissimo il crollo di credibilità dell'Italia nel Mondo", ha spiegato Bersani. "Lo dico da tempo: ci tace oggi come potrà parlare domani?" ha affermato il segretario intervistato da La Repubblica. "Tutto quello che mette nuove energia nella cosa pubblica è benvenuto. Purché sia chiaro un punto. Il tramonto di Berlusconi deve coincidere con la fine di un'illusione: una sola persona non ha la bacchetta magica. Il Pd vuole innovare", prosegue Bersani, "riformare le istituzioni e i partiti. E' il tempo di leadership che siano dentro un collettivo. Solo in ITalia si pensa che i problemi si risolvono con la scelta di una singola persona". SORRISO FUTURISTA - Ma la "caccia" a Montezemolo non vede come protagonista soltanto il partito democratico. Anche la squadra futurista messa in piedi da Gianfranco Fini mostra subito il suo interesse. "La destra di Bossi e Berlusconi è un progetto vecchio che dimostra di non avere la forza di rinnovarsi", ha spiegato a Radio Radicale il capogruppo di Futuro e Libertà, Benedetto Della Vedova. "Il nuovo Polo di Fini, Casini e Rutelli deve mostrare la capacità di unire le forze di qunati fuori dai due vecchi blocchi vogliano lavorare per l'innovazione sociale, economica ed istituzionale dell'Italia, e su questo terreno sfidare alle urne ciò che è diventata la destra di Bossi e Berlusconi. Per quel che mi riguarda", ha concluso Della Vedova, "penso che Luca Cordero di Montezemolo sarebbe decisamente un benvenuto protagonista di questa avventura!. Anche Bocchino sorride per la scesa in campo del presidente Ferrari, anche se usa toni meno entusiastici di quelli scelti da Della Vedova. Per Italo l'ingresso in politica di Luca Cordero di Montezemolo sarebbe "un arricchimento nel panorama politico italiano. E' tipico nei periodi di crisi e di campiamento", ha sottolineato il pasdaran futurista, "che soggetti forti della società civile possano scendere in campo per dare un contributo al rinnovamento della politica. Montezemolo, che è oggettivamente impegnato attraverso l'associazionismo sui problemi del Paese, credo abbia le competenze per farlo e, se lo farà, potrà dare un contributo positivo. MARCEGAGLIA: "FACCIAMO UN ALTRO LAVORO..." - Tagliente il commento di Emma Marcegaglia, che di Montezemolo ha raccolto l'eredità ai vertici di Confindustria. "Ognuno fa quello che vuole, non ci sono problemi", sottolinea il numero uno di viale dell'Astronomia, che però puntualizza: "Quello che noi facciamo è un altro mestiere. Noi facciamo rappresentanza d'impresa con un'ottica generale e quindi usiamo linguaggi diversi", ha proseguito, "usiamo il linguaggio di chi guarda al Paese, di chi guarda ad una logica di paese dopodiché ognuno faccia le proprie scelte personali". OBIETTIVI - Secondo quanto aveva dichiarato Cacciari a Radio Popolare, l'obiettivo del presidente Ferrari è "quello di intercettare i voti di quell'area, del 40-50% di opinione pubblica che non va più alle urne e che non si riconosce in questo bipolarismo italiano, perché è fallito. Se Montezemolo riesce a intercettare quest'area di opinione pubblica - ha proseguito Cacciari ai microfoni di Radio Popolare - si colloca bene in questo vuoto politico, ha buone possibilità di candidarsi seriamente a Presidente del Consiglio. Montezemolo vuole pescare nell'elettorato di Pdl, Pd e anche della Lega, che al suo interno ha anche una componente moderata". TERZO POLO - Quando a Cacciari è stato chiesto se il progetto di Montezemolo non si scontra con quelle che sono le intenzioni del Terzo Polo, l'ex sindaco di Venezia ha replicato sottolineando come "il Terzo Polo non ce la può fare da solo, perché nonostante la buona volontà che ci mettono Fini, Casini e Rutelli, essi appartengono a una stagione politica che abbiamo alle spalle". Secondo quanto dichiarato dal filosofo, Montezemolo non si candiderebbe subito come leader di un nuovo centro moderato. Se lo facesse, sottolinea Cacciari, "si giocherebbe solo la sua immagine e di pochi altri, quindi prende tempo. Lui pensa che avendo più tempo può rafforzare la sua rete organizzativa, e io so che lo sta facendo in molte regioni". Cacciari ha poi svelato che Montezemolo starebbe già lavorando al simbolo e al nome del suo partito, dove ci saranno richiami nazionali e internazionali, nonché "ai veri valori dell'Italia". Bandite, conclude cacciari, le parole "futuro e democratici".

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