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Mediatrade, i pm: "Rinvio a giudizio per Berlusconi"

Udienza preliminare a Milano, premier assente. Richiesta di processo anche per Pier Silvio e Confalonieri

Andrea Tempestini
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"Rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi". E' la richiesta dei pm titolari dell'inchiesta Mediatrade, Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro, avanzata nuovamente davanti al gup Maria Vicidomini, nel giorno dell'udienza preliminare a Milano: l'accusa contestata al premier è quella di frode fiscale e appropriazione indebita. Analoga richiesta anche per il figlio Pier Silvio e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri (frode fiscale). Inoltre, i rappresentanti della pubblica accusa, hanno chiesto il processo anche per altri otto imputati, tra cui alcuni manager delle società del Biscione. PREMIER A TUNISI - L'udienza del processo Mediatrade a carico di Berlusconi e altri 10 imputati è iniziata poco dopo le 10 di lunedì mattina al tribunale di Milano. L'accusa contro il Presidente del Consiglio è arrivata nell'ambito di uno stralcio del procedimento sui presunti fondi neri creati attraverso la compravendita dei diritti televisvi e cinematografici. Come previsto, il premier non si è presentato in aula poiché impegnato in una visita ufficiale in Tunisia per l'emergenza clandestini. I legali del Cavaliere non hanno persentato richiesta per il legittimo impedimento. LE ACCUSE - Secondo il pm De Pasquale, Silvio Berlusconi e gli altri indagati avrebbero "usato i soldi di Pubblitalia per acquistare i diritti televisivi e cinematografici sovrapprezzo". Questo è stato uno dei passaggi chiave della discussione che il Pm ha svolto nell'aula dell'udienza preliminare. Altra accusa nei confronti del premier sarebbe quella di essere stato socio occulto del finanziere americano di origine egiziana, Frank Faruk Agrama, anche quando ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio. Agrama svolgeva il ruolo di intermediaro nell'acquisto di diritti tv per le reti Mediaset da alcune major americane. A quanto si apprende, il rapporto tra il premier e il finanziere statunitense sarebbe proseguito fino al 2006 e avrebbe consentito di creare ingenti fondi neri a disposizione del Biscione.

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