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Proposta Lega: "Eserciti regionali" La sinistra: golpe

"Milizia volontaria per l'ordine pubblico in casi di calamità". L'opposizione: "Follia". Il Carroccio: "Avanti lo stesso" / SONDAGGIO

Giulio Bucchi
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Eserciti regionali, sul modello della Guardia nazionale americana, pronti a intervenire in caso di calamità naturali, di gravi attentati, di incidenti alle infrastrutture o ai siti produttivi e per mantenere l'ordine pubblico qualora il Consiglio dei ministri o i Governatori regionali lo deliberino. E' la proposta di legge della Lega, presentata il 15 marzo ed annunciata oggi alla Camera, e già aspramente criticata dall'opposizione, che grida addirittura al pericolo di golpe. Il provvedimento, che porta la firma di quasi tutti i componenti del gruppo del Carroccio (ad eccezione del capogruppo Marco Reguzzoni) prevede che le "milizie" siano composte da cittadini italiani volontari cessati dal servizio senza demerito con età inferiore ai 40 anni. COME IN AMERICA - Il modello che ispira il Carroccio è quello della Guardia nazionale americana: "Alcuni aspetti dell'esperienza fatta Oltreoceano  - si legge nella proposta di legge - sono meritevoli di considerazione e applicabili anche all'ordinamento italiano". La Guardia nazionale regionale avrebbe il compito di affiancare la Protezione civile in caso di calamità ma anche di "mantenimento dell'ordine pubblico", come è spiegato nella premessa del provvedimento. "Manca nella Repubblica - si legge ancora nella presentazione del testo - uno strumento agile e flessibile che possa essere impiegato a richiesta degli esecutivi regionali per fare fronte alle situazioni che esigono l'attivazione del sistema di Protezione Civile". SOLO POLEMICHE - Una proposta concreta stoppata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa: "L'esercito non si può parcellizzare". Da sinistra, invece, s'alzano gridi allarmistici. "Fa impressione, è una proposta totalmente incostituzionale", commenta Emanuele Fiano (Pd).  Per Rosa Villeco Calipari (vicepresidente dei deputati Pd), i leghisti non sono paghi "di aver diffuso nel Paese un senso di divisione e di distanza tra i territori che sta portando a pericolosi estremismi" e di aver fatto da "untori di egoismi e razzismi di ogni sorta". Insomma, per la vedova Calipari "se non è l'ennesima boutade o un'ultima trovata pre-elettorale, l'allarme è davvero alto". Mentre Pino Pisicchio (Api) parla di "Risiko", Lorenzo Cesa, leader Udc, si tratta di una "grottesca provocazione" dopo "la pagliacciata delle ronde". Chiusura, col botto, affidata a Massimo Donadi, capogruppo Idv a Montecitorio: "Gli eserciti regionali sono l'ultima follia leghista, l'evoluzione delle ronde padane, l'eterna tentazione del Carroccio di creare uno stato nello Stato". Critiche che non fermano la Lega: "Non ritireremo la proposta di legge".

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