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Istat, cresce il reddito ma cala potere d'acquisto

Nel 2010 dati a due volti: reddito lordo a +0,9%, potere d'acquisto a -0.6%. Risparmio a -1,3%. Nuovo record benzina

Giulio Bucchi
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Nella giornata in cui la benzina ritocca per l'ennesima volta i suoi record, l'Istat comunica che il reddito lordo sale ma il potere d'acquisto scende, con la tendenza al risparmio in leggera flessione. E' la fotografia dell'ultima rilevazione dell'Istituto di statistica, che ha registrato un aumento dello 0,9% del reddito lordo disponibile (l'ammontare di risorse correnti destinate al consumo e al risparmio) su base annua dopo la caduta segnata nel 2009. Nel 2010, però, il potere d'acquisto delle famiglie, cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, è calato dello 0,6%. Una riduzione comunque sensibilmente inferiore a quella del 2009, -3,1%. La propensione al risparmio (rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile) si fissa al 12,1%, mentre dodici mesi prima era al 13,4 per cento. Una leggera flessione dovuta all'aumento delle uscite rispetto a quello del reddito lordo disponibile. ULTIMO TRIMESTRE - Qualche segnale incoraggiante, comunque, dall'ultimo scorcio del 2010. Nel quarto trimestre la propensione al risparmio è stata pari al 12,4 per cento, superiore di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2009. Per quanto riguarda il reddito disponibile, negli ultimi tre mesi del 2010 la crescita rispetto al trimestre luglio-agosto-settembre (+1,4 per cento) è stata superiore a quella registrata dalla spesa per consumi (+0,8 per cento), il che ha determinato l'aumento congiunturale del tasso di risparmio. Sempre nell'ultimo trimestre del 2010 il potere di acquisto delle famiglie è aumentato dello 0,8 per cento rispetto al trimestre precedente, tornando sui livelli registrati alla fine del 2009.

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