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Libia, gli insorti: "10mila morti per mano Gheddafi"

Il Cnt: "Mondo fermi massacro Misurata". La Russa: "Nato vuole nostre bombe, noi perplessi"

Andrea Tempestini
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"Le forze di Gheddafi hanno ucciso 10mila persone e provocato 30mila feriti di cui 7mila in pericolo di vita, oltre a 20mila dispersi". La denuncia è del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, che denuncia i crimini del regime durante i combattimenti delle ultime settimane in Libia. "Vogliamo maggiori sforzi per la protezione dei civili contro un'aggressione del genere", ha affermato Ali al-Isawi, rappresentante presso le istituzioni europee del Cnt, a margine dei colloqui avuti oggi con i ministri degli Esteri dell'Unione Europea, riuniti a Lussemburgo. "Il mondo fermi il massacro di Misurata", ha continuato l'esponente dei ribelli, secondo cui i militari del Colonnello ora "vogliono impedire con la forza l'arrivo di aiuti umanitari". Sono in fase di stallo, nel frattempo, le trattative con l'Unione africana come mediatore per ottenere il 'cessate il fuoco'. Lunedì le trattative con i ribelli, che esigono l'esilio di Gheddafi, sembravano essere arrivate a un punto morto: la Ue, però, ribadisce la richiesta di "piena collaborazione" al Consiglio nazionale transitorio degli insorti. ITALIA PERPLESSA - La Francia calca la mano e sostiene che "la Nato non sta facendo abbastanza" dal punto di vista militare. Anche all'Italia arrivano sollecitazioni a fare di più. "Ci chiedono di bombardare ma non so se lo faremo, abbiamo già messo a disposizione le basi", ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "All'Italia è giunta più o meno informalmente una richiesta di maggiore partecipazione agli attacchi a terra - ha spiegato nel dettaglio il ministro -, ma noi abbiamo una certa riluttanza a farlo, non per motivi etici ma perché abbiamo già messo a disposizione basi, caccia e supporto per l'embargo navale". "Lunedì - conclude La Russa a proposito dell'incontro a Washington con il segretario della Difesa Usa - ne parlerò con Bob Gates". FRATTINI: "PIENO APPOGGIO A CNT" - Sulla questione bombardamenti è intervenuto anche il ministro degli Esteri Franco Frattini: "Noi abbiamo espresso perplessità - ha sottolineato il titolare della Farnesina al suo arrivo a Lussemburgo per la riunione dei capi delle diplomazie dei 27 -. Abbiamo già messo a disposizione strumenti fondamentali, ma in ogni caso sarà in sede di governo che affronteremo questo tema ed anche con la Nato". Frattini ha poi sostenuto che in Libia è cruciale "il coordinamento tra l'azione a terra del Consiglio transitorio di Bengasi e l'azione delle forze della Nato", confermando il pieno sostegno del governo italiano al Cnt.

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