Berlusconi: non temo i giudici
Gli italiani si fidano di me
Roma - Le dispute sul fronte intercettazioni non accennano a placarsi. Il premier Berlusconi, nonostante le accuse feroci dell'opposizione, difende i programmi dell' Esecutivo e il lavoro svolto dalla sua squadra, cercando di gettare acqua sul fuoco su un argomento (quello delle intercettazioni appunto) che si alimenta, giorno dopo giorno, di continue polemiche. Il cavaliere, al termine del Consiglio dei ministri, afferma con certezza che “i sondaggi confermano la fiducia degli italiani nel Governo nonostante il fango gettato sul presidente del Consiglio e sui ministri, da pettegolezzi senza fondamento”. Berlusconi però non ha paura delle malelingue, sicuro che la verità dei fatti parlerà da sola: “Questi attacchi non mi impressionano”, dice il premier. “Quello che appare su stampa e televisioni è un panorama completamente diverso rispetto all'azione del governo”. “L'attenzione”, prosegue Berlusconi, “ si concentra su fatti che nulla hanno a che vedere con il programma di Governo e portano in primo piano l'attacco continuo di certa magistratura a chi deve governare scelto dal Paese, mentre si vuole sovvertire il voto popolare». Il premier, affiancato in conferenza stampa dai ministri Sacconi, Alfano, Calderoli, La Russa, Carfagna e Rotondi, non risparmia a ancora critiche ai magistrati e al loro tentativo di sovvertire chi governa legittimamente. “Il premier non ha bisogno di essere salvato”, afferma sicuro Berlusconi, “perchè ormai ha un' autorevolezza che è al di sopra di ogni possibile intervento di questi magistrati politicizzati e militanti”. E parlando di magistrati, il Presidente del Consiglio ritorna a far cenno sia al caso Mills sia agli altri processi in cui è stato coinvolto e dai quali è sempre stato pianamente assolto. “Il processo Mills è una cosa assurda e incredibile, ma non voglio acuire la polemica al di là di quanto non sia produttivo per tutti». E sulle sue vicende giudiziarie conclude: “Sono il recordman universale dei processi di tutta la storia dell'uomo: ho affrontato circa 2.500 udienze che si sono tutte risolte con l'assoluzione totale per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste”.