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"Ruby? Ad Arcore l'ha portata Mora" Anche Fede scarica Lele

Emilio si smarca a Telelombardia. "Le memorie di Nicole? Robe da psichiatra. Mi difenderò da Santoro, in studio"

Giulio Bucchi
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Lele Mora è sempre più solo. Dopo Nicole Minetti, anche Emilio Fede scarica l'agente dei vip caricando sulle sue spalle tutte le colpe dell'affaire Ruby, il processo in cui i tre sono imputati di induzione e favoreggiamento della prostituzione. La marocchina Karima/Ruby "è arrivata ad Arcore attraverso Lele Mora", ha detto intervenendo a Telelombardia lunedì sera. E Lele ha replicato poco dopo: "Il pesce, anzi la Pesce (l'avvocato della Minetti, ndr) in questo caso, di solito butta l'amo. E oggi Emilio Fede ha abboccato". Fuochi d'artificio, insomma, in cui Emilio risveglia il suo animo esplosivo. "Questa non è più roba da avvocati. E' tutto gran lavoro per gli psichiatri", sbotta il direttore del Tg4 una volta saputo del memoriale consegnato dalla consigliera Pdl in Lombardia alla Procura di Milano. Secondo la Minetti, la responsabilità di aver portato Ruby/Karima e le altre ragazze ad Arcore è esclusivamente di Fede e Mora. "Ho parlato con Pecorella - spiega il giornalista -, tutta la memoria è ritagliata per far risaltare le mie presunte responsabilità". Secondo Fede, intervistato dal Corriere della Sera, c'è un disegno sotto: "Il presidente del Consiglio mi ha autorizzato a dire pubblicamente che io non ho mai portato 'sta ragazza a casa sua. Le pare che io spenderei a cuor leggero la parola del presidente? No, è una cosa da matti. A meno che non si punti a guadagnare credito con i magistrati, nella preoccupazione che dall'inchiesta possano emergere altre cose, cose diverse...". Il direttore del Tg4, dopo Telelombardia, potrebbe decidere di difendersi anche sulla ribalta nazionale più discussa, quella di Michele Santoro ad Annozero, ma solo in studio: "Dipende dal meteo. Se è brutto tempo, non prendo l'aereo... e io voglio il ring. Sul capitolo intercettazioni, Fede va su tutte le furie: "Roba che fa orrore al garantismo. Sono favorevole alle intercettazioni. Ma quando servono a trovare Totò Riina. O a individuare il capo dei casalesi. Mica per capire se qualcuno ha palpeggiato qualcuna".

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