Cerca
Logo
Cerca
+

Confindustria: "Ok stabilità, ma servono riforme"

Il dg degli industriali Galli richiama il governo: "Risanamento ambizioso, ma no a tagli su investimenti"

Rosa Sirico
  • a
  • a
  • a

Confindustria bacchetta il governo sul piano delle riforme, della crescita, del risanamento. Il dg degli industriali, Giampaolo Galli, intervenendo davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha infatti definito "deludente" il Piano nazionale di riforme, specie per quanto riguarda "le azioni concrete da intraprendere per la crescita e la competitivià del sistema".  "Confindustria -ha poi  aggiunto- si aspetta che tali azioni vengano definite e rese rapidamente operative". RISANAMENTO -  Lo sforzo di risanamento indicato dal governo è "estremamente ambizioso - ha sottolineato il dg degli Industriali - di gran lunga superiore a quello compiuto negli anni novanta per rispettare i parametri di Maastricht e partecipare fin dall'inizio alla moneta unica europea". Per conseguire quegli obiettivi serviranno manovre per "circa 39 miliardi nel biennio 2013-14". Il governo oltre a confermare gli impegni già assunti, ne assume di ulteriori, prevedendo di varare una manovra di 2,3 punti di Pil per il biennio indicato. SPESA PUBBLICA -   L'impegno del governo è "più gravoso oggi, in un contesto reso difficile dalle conseguenze della crisi finanziaria globale e dalla perdita di competitività accumulata nel nostro Paese". Una situazione che impone "che si ridisegnino i meccanismi di spesa e lo stesso perimetro dello Stato nell'economia e nella società". Senza questi cambiamenti, i tagli alla spesa potrebbero potrebbero essere difficili da sostenere. Preoccupano "il taglio agli investimenti pubblici" che deriva dalla compressione della spesa primaria. "Scenderebbero a 27 miliardi già nel 2012, erano 38 miliardi nel 2009. Si tratta di una diminuzione consistente che avrà effetti di lungo periodo sull'infrastrutturazione del Paese ed è in contrasto con le raccomandazioni dell'Unione Europea, che chiede di effettuare il risanamento senza penalizzare la spesa in infrastrutture". 

Dai blog