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Pennacchi fasciocomunista e liste fuffa. Fli la mette in burletta

Show dello scrittore candidato a Latina, Bocchino se la ride. Omonimie a Torino, Cav: "Terzo polo fa giochetti"

Giulio Bucchi
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Il futuro di Futuro e Libertà è appeso agli show di Antonio Pennacchi e alle liste civetta del Terzo polo. Se in Piemonte Fini e Casini contappongono una sconosciuta Mina Coppola al ben più noto candidato Pdl Michele Coppola, forse nel tentativo di raccogliere il voto di qualche elettore distratto, a Latina Fli oscilla fra i "fasci" e i "comunisti". Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'identità smarrita? BERLUSCONI: "LISTE PATACCA" - Il tenatativo terzopolista di clonare il candidato berlusconiano non poteva passare inosservatosotto gli occhi dello stesso premier: "Il Popolo della libertà e i suoi alleati hanno scelto Michele Coppola, assessore alla Cultura della giunta regionale del Piemonte, come proprio candidato a sindaco di Torino. Per tutta risposta, il cosiddetto Terzo Polo ha scovato una sconosciuta signora Mina Coppola e le ha intestato una lista a sostegno del suo candidato con l'intento di indurre in errore gli elettori torinesi e racimolare qualche voto in più con la furbizia e l'inganno". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha poi proseguito invitando Casini a "impedire questo risibile stratagemma. In caso contrario, il 16 maggio il candidato centrista oltre alle elezioni avrà perso anche la faccia". Pronta è arrivata la risposta del leader Udc, che scarica eventuali responsabilità sui suoi collaboratori: "Non mi sono occupato delle liste in Lombardia, nè in Piemonte". FLI A LATINA: IDENTITA' CERCASI - Se il solo Piemonte rischiava di trascinare il Terzo Polo nel ridicolo, Futuro e Libertà non ha voluto correre rischi ed ha deciso di affidarsi, per le comunali di Latina, al "fasciocomunista" Antonio Pennacchi. Un soprannome e un programma per il neo-partito di Fini, ancora in cerca di una collocazione parlamentare e politica. Non più destra, non ancora sinistra, Bocchino e compagni hanno trovato in Pennacchi il simbolo della loro indecisione. CON PENNACCHI E CON LE ARMI- Invitato alla Camera dei Deputati per la presentazione della sua lista civica, Pennacchi per Latina, il vincitore del Premio Strega ha regalato agli astanti un perfetto show in lingua romanesca, non privo di qualche compiaciuto riferimento alla più alta tradizione lettararia italiana.  "La situazione di Latina è para para quella dell'intero Paese - ha esordito Pennacchi -, siamo su un piano inclinato, l'Italia è un paese in progressivo declino, dove i poveri diventato sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. E questo è il governo di Semiramide...". Così l''ex-operaio, ora gotha dell'intellighenzia nostrana, ha potuto snocciolare alcuni versi della Divina Commedia di Dante: "A vizio di lussuria fu sì rotta, / che libito fé licito in sua legge, /per tòrre il biasmo in che era condotta". "Naturalmente voi giornalisi non capite un c...o, sto a parlà di Dante e Semiramide non può essere altro che Berlusconi..." ha scherzato Pennacchi. "SE C'ERA MUSSOLINI ERA DA MO' CHE SIVIO STAVA AL CONFINO" - Lo scrittore è poi intervenuto con il noto garbo sulla questione scissionista di Fli: "I traditori non siamo noi. Il fascismo era rubare ai ricchi per dare ai poveri, oggi stare con Berlusconi vuol dire rubare ai poveri per dare ai ricchi. Il vero traditore è chi sta con Berlusconi: uno come lui i fascisti l'avrebbero spedito al confino...". E ancora: "Paragonare Berlusconi a Mussolini è un'offesa a Mussolini. È vero, anche il Duce andava a mignotte, ma poi mica le faceve ministre o deputate. Ci dicono che le ideologie sono tramontate, che le esperienze del fascismo e del comunismo del '900 sono andate male. Certo che è così, ma è vero anche che, se erano ancora quei tempi, là da mò che Berlusconi stava al confino... Direte: questi sono paragoni offensivi... Certo, per Mussolini!". Pennacchi ha concluso il comizio con un appello all'unità: "Dobbiamo ricostruire un nuovo pensiero forte collettivo, uno spirito unitario, quello che univa pure Togliatti e Guareschi. Dobbiamo ricostruire l'unità del popolo, quella di Mao, dobbiamo ricostruire la libertà: ma di tutti, non solo quella di Berlusconi e della sua famiglia".

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