"Questo matrimonio non s'ha da fare": Bagnasco stoppa Ruby
Il cardinale richiama i suoi parroci: "Non si fanno sconti a nessuno". Presunte pressioni per accelerare la cerimonia
Essere la presunta nipotina di Mubarak non porta più i benefici di un tempo. Lo ha scoperto con dispiacere Karima El Marthoug, in arte Ruby, che ha visto la Curia di Genova frenare bruscamente sul suo matrimonio, che, come da indiscrezioni salottiere di Alfonso Signorini, doveva essere celebrato al più presto. "Niente matrimoni lampo", avrebbe mandato a dire ai parroci della sua diocesi il Cardinal Angelo Bagnasco. Particolare interessante, per l'occasione anche la Curia ha dato spazio alle nuove tecnologie: al posto del consueto diploma papale con tanto di sigilli e dell'immancabile piccione viaggiatore, l'altolà del monsignore avrebbe viaggiato sul web, venendo recapitato ai sacerdoti tramite mail. BAGNASCO: "NIENTE SCONTI PER RUBY" - "Non si facciano sconti a nessuno", sembra quasi una minacci quella del Cardinal Bagnasco ai suoi parroci. "Circolano voci insistenti di pressioni sul alcuni sacerdoti perchè siano accelerate le pratiche di un matrimonio tra la giovane Karima El Marthoug e il suo fidanzato Luca Risso - riporta il quotidiano di Genova il Secolo XIX - per questo è stata presa la decisione di preavvisare i parroci, invitandoli semplicemente a non fare sconti a nessuno: nè a loro, nè a qualsiasi altra coppia che non rispettasse le regole molte precise per accedere al sacramento del matrimonio". REQUISITI FONDAMENTALI - Il Secolo XIX spiega quindi quali sarebbero i requisiti necessari alla celebrazione del rito cattolico di matrimonio: attestato di frequenza ai corsi prematrimoniali, carte in regola per quanto riguarda i precedenti sacramenti (battesimo, confessione, comunione e cresima) e documenti di identità validi. La Curia avrebbe poi insistito sulla partecipazione a corsi prematrimoniali rigorosamente pubblici, in modo da evitare la scorciatoia di un istituto privato. BAGNASCO/BORROMEO RILEGGE MANZONI - L'altolà di Bagnasco sembra quasi una rilettura in chiave contemporanea del manzoniano "Questo matrimonio non s'ha da fare". Solo che ora le parti sono invertite: se ne I Promessi Sposi erano i bravi di don Rodrigo a voler evitare le nozze, ora sarebbero gli 'scagnozzi' di Silvio a volerle accelelare. E se nel capolavoro manzoniano i bravi si potevano facilmente riconoscere dal ciuffo, dall'abbigliamento e dalle armi, ora le insidie potrebbero essere più subdole. Così il Cardinale si divide in un duplice ruolo: da un lato segue le orme del predecessore Federigo Borromeo e protegge i suoi deboli Don Abbondio dalle pressioni del potere; dall'altro appronta una difesa giuridica in veste di Azzeccagarbugli. Riuscirà il nostro Angelo a far celebrare il matrimonio se e solo se secondo i dettami di Santa Romana Chiesa?