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Napolitano di traverso: "Esame su maggioranza"

Il Capo dello Stato chiede che sul 'rimpastino' votino le Camere. Governo replica: "Già effettuate verifiche, a partire dalla fiducia del 14 dicembre". Quirinale: "Parlamento, maggioranza diversa. Serve altra investitura". Su referendum: "Rai informi sul voto"

Andrea Tempestini
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Puntuale, arriva l'alt di Giorgio Napolitano. Il ragionamento del Capo dello Stato è il seguente: con la nomina dei nuovi sottosegretari ci sono state delle "novità" nella maggioranza. Quindi è necessario "investire il Parlamento". Nuovamente. E' quanto si può leggere in una nota del Quirinale, in cui si ricorda come Napolitano abbia firmato i decreti di nomina di nove sottosegretari, "la cui scelta rientra come è noto nella esclusiva responsabilità del presidente del Consiglio", Silvio Berlusconi. Il governo ha subito replicato a Napolitano, sottolineando come le verifiche siano già arrivate con "i numerosi voti di fiducia, a partire da quello del 14 dicembre". NOTA DEL COLLE - "Il Capo dello Stato - recita la nota - ha in pari tempo rilevato che sono entrati a far parte del Governo esponenti di Gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche": il riferimento è all'ingresso nell'esecutivo del gruppo dei Responsabili. "Spetta ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio valutare le modalità con le quali investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo". REPLICA DEL GOVERNO - "Numerosi voti di fiducia, a partire da quello della svolta del 14 dicembre, hanno chiarito il quadro politico con ripetute verifiche nelle sedi parlamentari". La replica al Capo dello Stato è arrivata con una nota congiunta dei presidenti dei gruppi Pdl di Camera e Senato, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, e dei vicepresidenti vicari, Gaetano Quagliarello e Massimo Corsaro". Il testo prosegue sottolineando come "le nomine di governo sono giunte dopo queste diverse votazioni e nel pieno ed assoluto rispetto delle norme costituzionali e delle prerogative del Capo dello Stato. BERSANI: "CI RIMETTIAMO ALLE CAMERE" - Il segreatario del Partito Democratico, dopo la nota del Quirinale, è partito subito all'attacco. "Il decreto sviluppa solo sottosegretari. E, non a caso, c'è il richiamo del Presidente della Repubblica nella sua assoluta correttezza istituzionale. Gli italiani non capiscono se c'è stata la nomina di un'accozzaglia di di sottosegretari, oppure è nata una nuova maggioranza parlamentare con il Parlamento che si riduce a luogo di compravendita di deputati e senatori. Per quello che riguarda, aspettiamo sereni le valutazioni di Fini e Schifani: ci rimettiamo alla valutazione dei presidenti di Camera e Senato". DONADI: "E' ALTRO ESECUTIVO"  - Quindi il presidente del gruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, ha sottolineato: "Il presidente Napolitano ha ragione. L'attuale governo è sostenuto da un'altra maggioranza rispetto a quella uscita dalle urne, e Berlusconi ha il dovere di presentarsi alle Camere e chiedere la fiducia per il nuovo esecutivo. E' un altro governo rispetto a quello del 2008". REFERENDUM: "RAI INFORMI SU VOTO" - Poco prima che uscisse la nota del Quirinale, si è appreso che Napolitano ha affrontato con il presidente e il dg Rai - Paolo Garimberti e Lorenza Lei, fresca di nomina - le questioni relative "alla piena e tempestiva attuazione del regolamento approvato dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e alla necessaria informazione sulle modalità di svolgimento della consultazioni referandaria". Sempre in una nota diffusa dal Collo, si leggeva che Napolitano si è "complimentato con la dottoressa Lei per l'ampia fiducia accordatagli" da viale Mazzini. Intanto, da venerdì sera, andranno in onda sulla televisione pubblica gli spot informativi sui quesiti referendari.

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