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Legge Englaro, via al voto

E i partiti si spaccano

Dario Mazzocchi
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Mercoledì pomeriggio la Camera sarà chiamata al voto finale al disegno di legge sulla vicenda Eluana. L'Aula è convocata per le 14 – 14:30 e sarà un voto segreto, come si appreso dalla conferenza dei capigruppo a Montecitorio. E in queste ore è già partita la conta di chi voterà sì o no al ddl presentato dal governo. Infatti se Gaetano Quagliariello, vice presidente dei senatori del Popolo della libertà ha fatto sapere che “sono solo due i senatori che hanno espresso dissenso rispetto alla linea del Pdl”, riferendosi ai colleghi Ferruccio Saro e Antonio Paravia, alla Camera lo scenario è diverso. Già sabato pomeriggio alcuni esponenti della maggioranza hanno manifestato il loro disappunto sulla posizione del governo scendendo in piazza a Roma, uno tra tutti Benedetto Della Vedova dei Riformatori liberali. E altri deputati appartenenti alle aree laico – “liberal” hanno già detto di stare con Napolitano. L'ultimo in ordine di tempo è stato Luca Barbareschi: “Il calvario di Eluana Englaro – ha affermato l'attore - si sta traducendo da giorni in un pretesto per buttarla in politica. Siamo davanti ad una famiglia che cerca di interpretare la volontà di una giovane donna costretta a vegetare da quasi vent'anni da chi si accanisce contro la sua liberazione dalla sofferenza. Ho scritto al presidente Napolitano e al presidente Fini per assicurare loro la mia solidarietà, quella che vorrei far giungere a papà Englaro”. Il messaggino di Casini Nessuno dubbio tra le file dell'Udc di Casini, che a scanso di colpi di scena è corso ai ripari: “Ti ricordo l'assemblea del Gruppo, domani alle 10. Ma soprattutto, alle 14, alla Camera comincia l'esame della legge sul 'caso Eluanà: presenza indispensabile”, è il testo dell'sms con il quale il  leader centrista ha richiamato all'attenzione i suoi deputati. Follini voterà contro A dover davvero saper far di conto è però il Partito democratico, perché l'ala teodem ha già fatto sapere che voterà a favore del disegno di legge. Un no inaspettato arriverà, sempre dai banchi dell'opposizione, da Marco Follini che lasciando l'assemblea dei senatori del Pd ha detto: “Ho evitato a lungo di esternare su questo tema. La mia opinione sarà il mio voto e il mio voto sarà no”. In generale l'orientamento nel centrosinistra è per il no. Se infatti Rosy Bindi, Giorgio Tonini, Beppe Fioroni ed Enrico Letta saranno favorevoli al provvedimento, gli altri big di partito non hanno abbassato i toni polemici dei giorni scorsi, come dimostrano le parole di Pierluigi Bersani: “Si vota per lo stravolgimento della Costituzione e della giurisdizione con un'invadenza dello stato, mai accaduta, in dimensioni familiari con uno stravolgimento di secoli di civiltà giuridica”. I dissidi si percepiscono, al punto che Dario Franceschini, vicesegretario dal partito e di provenienza margheritina, è intervenuto perché “i cattolici democratici si sentano ospiti del partito”. E ribadendo che il no è dettato dalla semplice prevenzione di fronte al ribaltamento istituzionale al quale punta Berlusconi. Il Pd, ha proseguito Franceschini, “è contro il tentativo di Berlusconi di trasformare la democrazia nei poteri conferiti nelle mani di uno solo”. Chi pensava che si stesse discutendo di Eluana Englaro, si è sbagliato di grosso.

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