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Nato, in Libia è caccia grossa a Gheddafi: altre quattro bombe sul bunker, 3 morti

Dopo il 'video del giallo', nuovi ordigni sul compound. Germania e Inghilterra pronti a riconoscere il Cnt

Giulio Bucchi
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Muammar Gheddafi riappare in tv, o forse no. Nel dubbio, la Nato ha rispreso lanciare bombe sul bunker di Tripoli.  L'alba di giovedì si inaugura con quattro esplosioni che colpiscono pure la sede dell'ambasciata nordcoreana. Secondo le prime notizie, sarebbero morte 6 persone. Poi, il numero delle vittime è sceso a tre:  si tratta di  due giornalisti e una guida locale impegnati a girare un documentario su centinaia di persone che inneggiavano alla resistenza contro la Nato. Vittime, cui si sommano 27 feriti. JIBRIL NEGLI USA - "I raid della Nato in Libia sono diventati più effiaci". Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio Nazionale di Transizione libico, Mahmoud Jibril, in un discorso pronunciato ad un think tank di Washington.  Jibril, che domani vedrà alla Casa Bianca il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Tom Donilon, è negli Stati Uniti nell'ambito di uno sforzo per ottenere maggior riconoscimento e aiuti dalla comunità internazionale. Agli Usa chiede lo scongelamento di oltre 30 miliardi di dollari del regime libico di Muammar Gheddafi, denaro che servirà per fornire cibo e alloggio alle persone che si trovano nelle aree controllate dal Cnt. APERTURA AL CNT DI BENGASI - Sull'esempio di Italia, Francia, Qatar e Gambia nche Londra e Berlino apriranno ai ribelli, riconoscendo il Cnt di Bengasi. Il primo ministro britannico, David Cameron, ha invitato il Cnt ad aprire una rappresentanza a Londra; mentre la Germania -  il membro della Nato più restio ad impegnarsi militarmente in Libia - aprirà una rappresentanza a Bengasi. UN FRANCESE VITTIMA A BENGASI - Un francese ucciso a Bengasi.  Fonti mediche riferiscono che un francese di cui non è ancora nota l'identità è morto nell'ospedale di Bengasi, la roccaforte degli insorti.  All'origine del decesso, le ferite di arma da fuoco riportate nei giorni scorsi. Nuovi raid Nato su Tripoli. L'attacco al bunker su Libero Tv IMMAGINI DEL COLONNELLO - La televisione di Stato libica, nella tarda serata di mercoledì, ha trasmesso immagini del Colonnello in abito tradizionale marrone, cappello e occhiali da sole, mentre incontra alcuni capi tribù libici in un albergo vicino a Tripoli. Il mistero sulla sorte del Raìs, che non si vede in pubblico da 11 giorni, però, continua: sul video, infatti, c'è solo uno schermo televisivo che riporta la data di 11 maggio, ma potrebbe essere stato manipolato. Giornalisti della Reuters ospitati nello stesso albergo di Tripoli hanno però smentito di aver visto il Raìs o aver avvertito qualche forma particolare di protocollo. Secondo i ribelli, il dittatore si sarebbe dato alla fuga dal 30 aprile, trovando riparo nel deserto.

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