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La Incontrada: "Zelig non mi manca. Nostalgia solo e soltanto di Bisio"

Intervista alla padrona di casa dei Wind Music Awards: "E ora solo il teatro". Ma sarà protagonista pure di una fiction

Andrea Tempestini
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La padrona di casa dei Wind Music Awards è un'esplosione di efelidi che parla un perfetto italiano con una simpatica inflessione veneto-iberica. Simpatica, verace, affamata quando ordina un risotto all'Amareno, Vanessa Incontrada è una donna molto bella con un pregio essenziale in un mondo di plastica come quello dello show-business: parla e ti guarda diritto negli occhi: «Lo scorso anno mi è dispiaciuto non essere qui a quelli che sono considerati, giustamente, i premi Oscar della musica italiana. Ora sono tornata, felice di essere la mamma chioccia degli artisti. Se mi manca Zelig? Sì e no». Dopo un lungo periodo di assenza, curioso per chi vive davanti alla telecamera e ne soffre la sindrome dell'assenza, Vanessa riapparirà in tre serate, registrate all'Arena di Verona, che andranno in onda su Italia 1 il 7, il 14 e il 21 giugno. Al suo fianco l'iconoclasta Teo Mammucari che dice: «Mi tocca fare programmi con donne che non hanno competenza in quello che fanno, a partire da Belen. Ora condurrò queste serate con Vanessa che di musica se ne intende davvero….». E non sai mai se il terribile Teo dice sul serio oppure no, dietro a quegli occhi da satanasso. Gli Awards italiani premiano gli artisti che hanno vinto un Disco d'Oro (assegnato a chi vende 30.000 copie), di Platino (60.000 copie) e di Multiplatino (più di 120.000 copie). Nei negozi anche il cd-memoria dell'evento. In lista oltre 40 artisti, molti big (Baglioni, Antonacci, i Pooh, Ligabue, Zucchero, Cremonini, Vecchioni, Dalla e De Gregori, Renato Zero e altri) e giovani leoni (tra questi Fabri Fibra, Elisa, Emma, Modà, Daniele Silvestri, Subsonica, Malyka Ayane). Premi speciali a Maria De Filippi, Gino Paoli, Mannoia, Negramaro e Panariello. Vanessa, troppi premiati? «Ma no. Se hanno venduto così tanto in questi anni così difficili per il mercato dei dischi, è giusto riconoscerlo». Il suo preferito? «Fabri Fibra. Mi piace il suo modo di essere». Lei ama scomparire per qualche mese per poi ritornare. Ogni volta in un ruolo diverso: attrice al cinema, show-girl a Zelig, presentatrice agli Awards. Lo fa per non annoiarsi? «No. Ci sono momenti nella vita in cui cambiare è fondamentale. Ho fatto film di successo, ho lavorato per Pupi Avati, ora mi diverto a fare quello che sogno da sempre: presentare un programma di musica». Prova nostalgia o, piuttosto, invidia nel vedere Paola Cortellesi accanto a Bisio? «Mi manca il pubblico di Zelig e ho un affetto smisurato per Claudio, gli voglio davvero bene. Senza di lui mi sento malinconica». Perché dice che Zelig le manca un po' sì e un po' no? «Perché ho deciso io di chiudere con quel programma. E l'ho fatto per prendere le distanze dal sistema Zelig». Sia più precisa: intende dire che gli autori, Gino e Michele non andavano più bene? «Intendo dire che un matrimonio può finire. In effetti mi aspettavo più coccole. Quando fai parte di una famiglia, come è quella di Zelig, hai bisogno di più calore. E non certo da parte di Bisio, che è super». Glielo darà, questo calore, Signorini, con cui condurrà un programma di cucina sulle reti Mediaset? «Ho letto anch'io questa notizia su Sorrisi e Canzoni ma smentisco tutto. Non farò mai quel programma perché in quel periodo girerò l'Italia per recitare in una commedia di Plauto». Ma è scritto sul giornale diretto dallo stesso Signorini. «Leggendola sono cascata dalle nuvole. I fornelli non rientrano di sicuro nelle mie corde d'artista. Dopo gli Wind Music Awards partirò in tournée per interpretare Palestrione nel Miles Gloriosus di Plauto». Poi altri sei mesi di stop? «Nooo. In autunno sarò la protagonista di una fiction con Alessio Boni, su Mediaset. Poi ancora cinema». intervista di Leonardo Iannacci

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